Un investimento importante, un progetto innovativo e di ampia portata avviato solo pochi mesi fa, a fine agosto (leggi qui): i risultati sono già visibili, ed ampiamente dimostrabili. Esprimono grande soddisfazione la Loggia ed A2A sui dati circa la presenza di cromo esavamente nell’acqua erogata dai rubinetti della città: ovunque l’acqua contiene una concentrazione di cromo inferiore ai 3 microgrammi per litro, e nel 75% dei rubinetti tale concentrazione è addirittura inferiore ai 2, divenendo di fatto nemmeno rilevabile. Il tutto quando la soglia prevista dalla legge italiana è ancora ferma ai 50 microgrammi per litro.
I risultati sono stati presentati, non senza soddisfazione, ieri in Loggia dal sindaco Emilio Del Bono e dall’assessore all’Ambiente Luigi Fondra, assieme al presidente di A2A Giovanni Valotti, all’Amministratore delegato Valerio Camerano e al responsabile del Ciclo idrico Mario Tomasoni. Il metodo messo a punto da A2A, innovativo e già più che soddisfacente per i risultati a cui ha portato, consiste nell’aggiungere nell’acqua dei pozzi 2 microgrammi di solfato ferroso che trasformano il cromo esavalente solubile in cromo trivalente insolubile; l’acqua viene poi filtrata su carboni attivi che eliminano sia il cromo trivalente che il ferro ossidato.
Il lavoro, hanno spiegato i tecnici, non è concluso; innanzitutto i pozzi più inquinati (Folzano 1 e Folzano 2) rimarranno chiusi, negli altri si interverrà prima dell’estate, quando il fabbisogno idrico della città si alza del 50%.
(red.)
Conosco chi fa i controlli delle acque, e già prima di installare i filtri, l’acqua di brescia era sanissima ! chi si nasconde dietro queste false informazioni sulle acque bresciane ? magari i produttori di acqua in bottiglia ?
Curiosità tecnica: come mai i pozzi più inquinati sono i due di Folzano ? Qui si parla solo di cromo, ovviamente.