Le storie della danza contemporanea con la docente della Scala, Francesca Pedroni

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Dopo il successo della stagione 2013/2014 degli incontri “Le Storie della Danza Contemporanea”, prosegue il percorso “Dance Insights” con un nuovo ciclo dedicato alla danza, posta in relazione alle altre arti. L’iniziativa, prodotta da Container 12, è affidata a Francesca Pedroni, critico di danza del quotidiano «iI Manifesto», autrice e regista per Classica Hd (Sky, canale 138) e docente di Storia della danza e del balletto alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Gli incontri, realizzati grazie alla collaborazione del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei, prendono spunto da una riflessione a più voci sulle relazioni che la danza, nella sua molteplicità di percorsi, instaura con il paesaggio. Un itinerario attraverso il quale ci si interroga sulle modalità con le quali la danza, nel suo confrontarsi con le possibili declinazioni dell’idea di paesaggio, si relaziona con la scena, la musica, il cinema e l’architettura.

Sabato 24 gennaio, alle 11.30, nella White Room del Museo di Santa Giulia, si svolgerà lo spettacolo “Whereabouts unknown: i paesaggi dell’anima di Jíři Kylián” con Silvia Poletti, docente di storia della danza, giornalista e critico. Poche persone, come Kylián, artista di straordinaria musicalità e profondità di visione, che ha diretto per moltissimi anni il Nederlands Dans Theater, sanno evocare nella propria danza paesaggi umani animati da sogni, fantasie, speranze e incubi. Paesaggi “esteriori” con i quali l’artista ha a lungo esorcizzato la nostalgia per la sua terra d’origine, Praga e l’ex Cecoslovacchia, ma anche e soprattutto paesaggi interiori: quelli attraversati dall’angoscia e dall’elaborazione del lutto, quelli che consentono di riscoprire i valori più profondi dell’umanità, nonostante difetti e vulnerabilità. Oggi l’arte di Jíři Kylián trova una nuova modalità di sguardo attraverso il cinema. I suoi film, ambientati in spazi metafisici in cui l’essere umano risalta con tutte le sue fragilità, rappresentano affreschi di un’umanità che si muove in lande estranee, verso una meta ancora sconosciuta, ma certa. “Whereabouts unknown” (luoghi sconosciuti) è il titolo di una coreografia di Kylián, scelta come immagine evocativa per approfondire il percorso artistico di un grande maestro della scena internazionale. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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