Leno, cinque cani morti: sono stati avvelenati

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In quella carne e in quel grasso c’era del veleno: lo hanno stabilito le analisi dell’Ufficio di igiene pubblica commissionate dalla Polizia Locale di leno, dopo che sette cani sono rimasti avvelenati, cinque dei quali non sono sopravvissuti. A confermarlo al Giornale di Brescia Nicola Caraffini, comandante delle Polizia locale di Leno. Le zone nelle quali i cani sono stati avvelenati sono la campagna sul confine di Ghedi e l’area tra l’ex ippodromo e la Strada provinciale Lenese.

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2 Commenti

  1. minchia complimenti..la mamma degli imbecilli è sempre incita ma non hanno ereditato il coraggio di dichiarare da che bocca escono sto stronzate…..a che avvelena e a te folle

  2. Non per colpa loro ma a causa della stupidità di moltissimi loro proprietari, i cani rappresentano indubbiamente un disturbo per molti, a volte modesto, altre estremamente grave, come latrati insistenti, continui e a tutte le ore. Un po’ come il fumo, che può dare moderatamente fastidio all’aperto ed essere insopportabile e dannoso al chiuso. Per il fumo, si è deciso di tutelare i non fumatori vietando a chi fuma di farlo dove costringe gli altri a subire le conseguenze della sua azione e le regole si fanno sempre più stringenti: si potrebbe applicare la stessa logica ai possessori di cani e, in parte, lo si sta già facendo (per esempio in molti parchi si sono istituite zone recintate dove è consentito lasciare liberi gli animali senza molestare gli altri fruitori). Se ghettizzare i fastidiosi fumatori non è stato un problema ed è stato fatto prevalere l diritto dei non fumatori, sarebbe giusto salvaguardare anche chi non vuole essere ossessionato dall’abbaiare e mettere in condizione di non nuocere anche i possessori di cani.

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