Nelle 50 pagine di motivazioni della sentenza nei confronti di Pasquale Iacovone, scritte dal gip Maria Chiara Minazzato, le parole non lasciano spazio all’interpretazione: «Iacovone non ha mostrato alcuna pietà per i corpi dei figli sopprimendone i cadaveri e togliendo alla moglie anche il conforto di poter piangere e dare l’ultimo saluto ad Andrea e Davide». Iacovone, condannato all’ergastolo per aver ucciso i suoi figli, trovati carbonizzati nella casa del padre il 16 luglio del 2013 a Ono San Pietro, aveva pianificato tutto secondo i giudici bresciani che, come scrive il Giornale di Brescia, sottolineano anche come l’uomo avesse tentato di far credere che l’accaduto fosse un incidente. «L’originario programma criminoso prevedeva anche la possibilità di farla franca», ribadiscono, ricordando come l’uomo avesse anche cercato di depistare le indagini. Come riportano le motivazioni il movente era il desiderio di vendicarsi della moglie, dopo anni di minacce che avevano portato la donna a denunciarlo più volte.
questa storia non smetterà mai di farmi venire i brividi
ergastolo vero e buttate via le chiavi