Morte conseguente ad altro reato. E’ questa l’accusa con la quale il pubblico ministero Isabella Samek Lodovici ha chiesto il rinvio a giudizio per il giovane spacciatore che vendette la droga ad Emanuele Ghidini.
A distanza di oltre un anno dalla morte del 16enne di Gavardo, che si buttò nelle acque gelide del Chiese in preda ad allucinazioni dovute al mix di alcol e droga sintetica che aveva assunto durante una festa, nella notte tra il 23 e 24 novembre del 2013, il pm ha deciso di mandare a processo lo spacciatore individuato come colui che durante la festa cedette la droga (leggi la notizia). Seppur non siano state diffuse le generalità dello spacciatore si sa che si tratta di un giovane maggiorenne del posto.
(Red.)
che tragedia
vite spezzate, la sua e quella del ragazzo accusato. brutta storia
No babi: lo spacciatore è ben vivo e vegeto…presumibilm ente se incensurato non sconterà la pena in carcere. Oltretutto il 16enne non è morto per un malore direttamente conseguente all’assunzione di droga, ma per un suo gesto inconsulto. Certo è materia per avvocati, pm e giudici…..ma il risultato sarà comunque quello.