Servizio postale, Sel: no alla distruzione. E presenta interrogazione al Ministro

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Sinistra Ecologia Libertà si è attivata a seguito della notizia che Poste Italiane ha deciso la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione di orari e giorni di apertura di altri 608 uffici sull’intero territorio nazionale. In Regione Lombardia si prevede la chiusura di 61 uffici e la riduzione di orari e giorni di apertura di 121 uffici.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

Questo provvedimento deciso da Poste Italiane senza alcun confronto con gli Enti Locali e alcuna considerazione dell’impatto sociale e dei disagi che causerà ai cittadini, specialmente ai più anziani è inaccettabile.

Il problema posto è quello dei disservizi,dei disagi per i cittadini e i danni economici che si arrecano alle attività produttive del territorio che vengono penalizzate e messe in seria difficoltà dalla rarefazione del servizio postale, il tutto solo in vista della quotazione in Borsa, per la quale serve aumentare i profitti di Poste Italiane s.p.a. con buona pace del servizio pubblico e dei cittadini.

Per questo abbiamo posto la questione al Governo che non può nascondere la testa sotto la sabbia di fronte ad un piano che inciderà profondamente sui servizi erogati ai cittadini.

Ci siamo rivolti direttamente al Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi attraverso una interrogazione parlamentare presentata dal parlamentare Lombardo di Sinistra Ecologia Libertà Franco Bordo, abbiamo anche chiesto attraverso il nostro Capogruppo alla Camera dei Deputati Arturo Scotto un incontro all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) che deve vigilare sul rispetto delle leggi vigenti e delle linee guida sull’erogazione del servizio postale da parte di Poste Italiane.

A questo proposito in un recente incontro su questo tema presso il MISE abbiamo sottolineato un punto fondamentale e cioè che Poste Italiane, ai sensi dell’art 2 del Contratto di programma, deve dimostrare la mancanza di condizioni di equilibrio economico per ogni singolo ufficio soggetto a chiusura o riduzione d’orario; abbiamo fatto presente inoltre che, in base alla direttiva AGCOM del 26/06/14, le comunicazioni che Poste Italiane deve inviare agli Enti Locali servono"al fine di consentire l’instaurazione di un confronto tra la società e le Istituzioni locali, nell’ambito del quale valutare più attentamente l’impatto dell’intervento sulla popolazione locale ed individuare,ove possibile, eventuali soluzioni alternative"

E proprio la mancanza totale di relazione con i territori interessati in merito a questo piano di riorganizzazione rende il tutto irricevibile.

Come Sinistra Ecologia Libertà non molliamo e continueremo la mobilitazione nei territori colpiti per far rimettere in discussione il piano di riduzione del servizio postale.

E’ importante che oltre alla nostra azione la voce dei Sindaci e dei cittadini arrivi direttamente al MISE, oltre che a Poste Italiane, così da giungere ad una ridiscussione complessiva del piano di riorganizzazione degli uffici postali.

Simone Zuin

 

Coordinatore provinciale SEL Brescia

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