Tutto è iniziato il 23 dicembre: in poco più di due mesi la parte più delicata e difficile del progetto è stata portata a termine, e alle ore 12 di ieri la chioma dell’Albero della Vita era issata sul tronco, all’altezza di 36 metri da terra.
Alla presenza dell’ingegner Alessandro Gasparini e dell’architetto Gianfranco Camadini di "Gap Progetti", lo studio bresciano che sta seguendo da vicino tutta l’operazione, e anche di molte delle 18 imprese che lavorano per realizzare l’albero, ieri mattina nell’enorme cantiere a Rho Pero tutti sono stati col fiato sospeso dalle 10 a mezzogiorno. La fase di salita della chioma dell’albero, dal peso di 800 quintali, è stata lunga e lenta (solo circa 20 centimetri al minuto), ma alla fine tutto è filato liscio, è scattato l’applauso e la tensione si è stemperata. I prossimi passaggi saranno il completamento dell’allestimento e il collaudo, dal 1° al 4 aprile, poi la preparazione degli effetti speciali che renderanno l’albero una macchina scenica.
Grande la soddisfazione per il pool di imprese bresciane, e grande anche l’orgoglio nel ricevere i complimenti da parte di quanto stanno lavorando per far sì che a maggio tutto sia pronto. Il commento di Diana Bracco, commissario di Padiglione Italia, riportato stamane sulle colonne di Bresciaoggi: «Quando i bresciani dicono una cosa poi la fanno. Li ammiro molto per la determinazione, la precisione e l’impegno. Non è semplice mettere insieme tante imprese su un unico progetto. E’ una vera dimostrazione di cosa vuol dire lavorare come sistema che è quello di cui poi l’Italia ha bisogno».
(Red.)