Soccorso alpino a pagamento approvato. Lega soddisfatta, contrari Pd e M5S

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E’ stata approvata la legge che prevede che "le attività di soccorso prestate in montagna e in zone impervie senza che vi sia riscontro di una reale situazione di emergenza, d’ora in poi, in caso di negligenza o assenza di necessità di cure, potranno comportare un esborso economico a carico del richiedente". In particolare nel testo si stabilisce che "gli interventi di soccorso e di elisoccorso in ambiente di montagna o in zone impervie comprensivi di recupero e di trasporto saranno considerati onerosi a carico dell’utente se non sussiste la necessità di accertamento diagnostico e se la prosecuzione di cure presso un Pronto Soccorso dovesse essere registrata con codice bianco: analoghe disposizioni saranno attuate anche nel caso l’attività di soccorso dovesse essere prestata a seguito di comportamenti imprudenti o negligenti da parte del richiedente". La Giunta regionale, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, sentiti l’AREU (Agenzia Regionale per l’emergenza urgenza) e il CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), stabilirà con apposito regolamento il piano tariffario dei servizi di soccorso sanitario e non sanitario.

Concorde sulla legge il consigliere Rolfi (Lega): “Come Lega Nord non possiamo che esprimere soddisfazione per un testo equilibrato che va a colpire i comportamenti imprudenti che troppo spesso sono tenuti da coloro che frequentano la montagna e ricadono in ultima istanza sulle spalle della collettività. Non si introduce nessun nuovo ticket come strumentalmente sostenuto dal Pd, che in Veneto, Val d’Aosta e Trentino ha votato leggi simili se non più dure, ma bensì la giusta e doverosa compartecipazione ai costi di soccorso in una misura equilibrata, che non supererà il 50% del costo reale, per chi chiama impropriamente o causa, per imprudenza accertata, l’elisoccorso. Bisogna inoltre specificare che la ratio di questo provvedimento non è certamente punitiva ma di educazione e riduzione dei costi".

Di tutt’altro parere il Pd. Girelli critica il progetto di legge: “Abbiamo portato a casa un risultato importante: la salvaguardia della gratuità per gli interventi di soccorso alpino di carattere sanitario. Resta comunque il fatto che il costo del ticket, stabilito dalla maggioranza per gli interventi non sanitari, è in ogni caso inaccettabile perché punitivo nei confronti di chi frequenta la montagna – ha detto il consigliere Pd – . Far pagare sino al cinquanta per cento del costo effettivo del servizio significa aumentare il rischio di situazioni di pericolosità. Il costo medio di un’uscita dell’elisoccorso è infatti di circa 9000 euro, per cui il cittadino arriverebbe a pagare sino a 4500 euro”.

Anche il M5S è contrario sostenendo che la legge allontanerà i turisti dai territori montani. Dario Violi, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, dichiara: “Una legge per limitare le richieste improprie di intervento del pronto soccorso in elicottero sarebbe stata utile e condivisibile. I mezzi sono infatti pochi e gli interventi costosi. Peccato però che la maggioranza, invece di limitare le chiamate improprie con un’adeguate formazione ed una compartecipazione al costo che fosse chiara, come chiedeva un nostro emendamento, ha approvato una legge sbagliata che pretende che il turista autovaluti se un intervento è improprio e causato da eventuale propria negligenza".

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