Le indagini sono durate sei mesi e hanno portato alla denuncia di sei persone per i reati di truffa aggravata in concorso ed appropriazione indebita. A condurre l’operazione i militari del Comando Stazione Carabinieri di Montichiari che, in questo periodo, avevano scoperto che i sei coinvolti creavano ad hoc alcune aziende e, attraverso un complicato meccanismo di scatole cinesi che rendeva impossibile risalire ai titolari, riuscivano ad esportare macchinari agricoli di ingente valore. I passaggi servivano a creare quello che, giuridicamente, viene definito il “terzo inconsapevole”, al fine di rendere impossibile il recupero delle macchine da parte delle aziende venditrici che avrebbero dovuto rivalersi sulle ditte acquirenti, che nel frattempo venivano chiuse dopo il primo passaggio, divenute ormai insolventi.
Le ditte riconducibili al sodalizio sarebbero una decina, di cui un paio straniere, che a vario titolo e con modalità diverse – mediante apertura di conti correnti e fondi fiduciari – sarebbero riuscite ad organizzare la truffa, costruendo castelletti bancari ed un giro di fatture che altro non serviva che a farle sembrare finanziariamente sane e solventi, facendo “girare” una somma irrisoria di denaro che nei vari passaggi lievitava sino ad arrivare a cifre considerevoli.
Le indagini hanno permesso ai militari, seguendo i movimenti bancari ed i movimenti di alcuni degli indagati, di localizzare i magazzini dove venivano nascoste le macchine: circa 65 le macchine operatrici recuperate per un valore stimato di circa sei milioni di euro. Le ditte truffate, che sono una decina e sono operanti in tutto il Nord-Italia, di norma commercializzano o producono macchinari per l’agricoltura.
Importante è stata la collaborazione, offerta alla Procura della Repubblica di Brescia e ai Carabinieri di Montichiari, della Autorità Giudiziaria e dalla Polizia Romena che ha immediatamente bloccato dei mezzi localizzati in Romania, permettendone il rientro sul decreto di sequestro.
ma mi raccomando, apriamo le frontiere
la polizia rumena ha collaborato???? tanta roba
Quando si tratta di frequentare la mandolossa pero’ le frontiere aperte sono un’opportunita’ eh!