Festival pianistico internazionale: il maestro Riccardo Muti a Brescia il 19 maggio

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Dopo le anticipazioni dei mesi scorsi, il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo annuncia il programma definitivo della 52ª edizione che si svolgerà dal 25 aprile al 12 giugno 2015 con oltre trenta appuntamenti in calendario. “Fuoco barocco: da Bach a noi.” Questo è il titolo del 52° Festival, dedicato alla straordinaria stagione della musica barocca. Sarà riletta in particolare la figura di Johann Sebastian Bach, il compositore che più di ogni altro ha determinato la storia della musica occidentale, dal ’700 ai giorni nostri. Si avrà modo di vedere come di secolo in secolo il passato rientri prepotentemente nell’attualità e provochi nei creatori un continuo processo di confronto, acquisizione e riflessione. Un emozionante percorso che ci porterà a riascoltare in una luce nuova capolavori di epoche diverse che hanno attinto a piene mani da antiche forme barocche per ricrearle in forme originali. L’immagine che accompagna la 52ª edizione è quella di un pianoforte in fiamme su uno sfondo nero. Il pianoforte a coda, partendo dalla vitalità barocca, promette di accendere anche il pubblico contemporaneo.

L’apertura sarà affidata al talento di Daniel Harding, pupillo di Claudio Abbado, che torna al Festival con l’eccellente Swedish Radio Symphony Orchestra dopo il meraviglioso Mahler del concerto inaugurale del 2011. Il 25 aprile a Bergamo e il 26 al Teatro Grande di Brescia in programma, sotto la bacchetta di Harding, il Concerto per violino op. 77 di Brahms, solista la giovane norvegese Vilde Frang, e la Sinfonia Fantastica di Berlioz.

In cartellone spicca la presenza di Riccardo Muti che sarà a Brescia martedì 19 maggio – concerto straordinario per la beatificazione di Papa Paolo VI, promosso con l’Istituto Paolo VI – e a Bergamo mercoledì 20 maggio. Muti dirigerà l’Orchestra Cherubini, da lui fondata nel 2004, alla quale si unirà una selezione della Filarmonica del Festival, compagine che ha da poco compiuto un anno di attività e che è destinata ad avere un ruolo sempre più decisivo nelle edizioni future.

Parlando di Bach, non poteva mancare Ramin Bahrami, oggi forse l’interprete più popolare del genio di Eisenach. Il 29 aprile a Brescia e il 30 a Bergamo, con la Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio, Bahrami eseguirà il Concerto in re minore BWV 1052 e il Concerto in fa minore BVW 1056 per pianoforte e orchestra di Bach.

La Filarmonica del Festival sarà impegnata anche l’8 e il 9 maggio con Daniil Trifonov, per il terzo anno consecutivo ospite al Festival, che interpreterà il Quarto Concerto di Rachmaninov. Completano il programma la Sinfonia “Classica” di Prokof’ev e di Respighi la Prima Suite delle Antiche arie e danze e la trascrizione di tre Preludi corali di Bach. La Filarmonica è poi nuovamente in calendario il 28 maggio a Brescia (Chiesa di San Francesco) per il tradizionale concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia. Nella circostanza sarà diretta dall’armeno Eduard Topchjan e, con Massimo Mercelli al flauto e Darko Brlek al clarinetto, eseguirà “Warum?”, brano del 2014 commissionato dal Festival in coproduzione con altri partner europei a Sofia Gubaidulina, annoverata fra i più prestigiosi compositori sulla scena mondiale.

Il tema‐guida del 2015 sarà approfondito nei recital che vedranno protagonisti pianisti amati dal pubblico del Festival: François‐Joël Thiollier (3 maggio), Ilia Kim (6 maggio) e Pietro De Maria (29 maggio) si esibiranno all’Auditorium San Barnaba di Brescia, Federico Colli al Teatro Grande il 22 maggio, Roberto Cominati e Giuseppe Albanese saranno al Donizetti di Bergamo rispettivamente il 12 e il 23 maggio. Fra grandi ritorni, quali Grigory Sokolov (25 e 27 maggio) o Uto Ughi (15 e 16 maggio), e nomi nuovi, come Herbert Schuch (Bergamo, 2 maggio) o la Kansai Philharmonic (1 e 2 giugno), prima orchestra giapponese al Festival, il “fuoco barocco” raggiungerà temperature elevatissime con l’americano Cameron Carpenter, spettacolare virtuoso dell’organo che sarà l’11 giugno al Donizetti nel concerto realizzato in collaborazione con il Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo”. Altro nome nuovo per il Festival è quello di Uri Caine, eclettico pianista americano che si muove con disinvoltura tra jazz, musica contemporanea e riscritture dei classici. Caine sarà a Brescia venerdì 5 giugno con I Virtuosi Italiani.

Da segnalare il ritorno al Festival dopo vent’anni del violoncellista lituano David Geringas (4 e 5 maggio) che, in duo col pianista britannico Ian Fountain, eseguirà la Sonata in mi minore op. 38 di Brahms e presenterà un progetto legato alle Variazioni Goldberg di Bach. Musica da camera ad alto livello il 13 maggio all’Auditorium San Barnaba di Brescia con Lukas Hagen and Friends, quintetto d’archi con la presenza del noto musicista bresciano Luca Ranieri. Arricchiscono il programma bergamasco due appuntamenti realizzati in collaborazione con il Festival della Cultura Bergamo domenica 17 maggio a Casa Donizetti – con Sim So Young, pianista, Diego Dini Ciacci, oboe, e Veronika Kralova soprano – e domenica 24 maggio in Sala Piatti con il Duo Feola.

In chiusura, venerdì 12 giugno, il Ridotto del Teatro Grande di Brescia ospiterà un convegno, promosso dal Festival in collaborazione con la Fondazione del Teatro Grande e con il Centro di Documentazione “Arturo Benedetti Michelangeli”, dedicato alla figura di Arturo Benedetti Michelangeli nel 20° anniversario della scomparsa. Il Festival nacque per iniziativa di Agostino Orizio nel 1964 in onore del sommo pianista bresciano che festeggiava i 25 anni di insegnamento e che sarebbe divenuto protagonista delle prime cinque edizioni della manifestazione.

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1 COMMENT

  1. Giusto ricordare l’illustre concittadino Arturo Benedetti Michelangeli, uno dei più grandi pianisti di tutto il Novecento, anche se proprio la sua Brescia non lo celebrò mai in vita come avrebbe giustamente meritato. E giusto anche andare con la memoria a quei primi Festival, quando avemmo la fortuna di sentire dal vivo non solo l’immenso Michelangeli, ma altri interpreti che rimasero nella storia del pianismo internazionale, come per esempio Richter, Arrau, Kempff, Weissenberg, Firkusny, Magaloff, Cziffra, Vasary, Gulda, Gilels, Pollini e la Argerich. Tutto davvero indimenticabile.

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