Tav Brescia-Verona: Ministero pronto a rivalutare tutto il progetto

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Proprio nel giorno delle dimissioni di Maurizio Lupi da Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti arriva da Roma una notizia che potrebbe cambiare radicalmente il futuro del progetto per la linea ad alta velocità ferroviaria tra Brescia e Verona. Le parole sono quelle del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, che per la prima volta ammette che il Ministero potrebbe rinunciare al nuovo corridoio che taglierebbe in due il Basso Garda e valutare l’opportunità del raddoppio dei binari lungo la linea ferroviaria storica. 

A riportare le intenzioni del sottosegretario è stato il deputato del Pd Ermete Realacci in un post sulla sua pagina Facebook: "Sul completamento della linea ferroviaria ad alta velocità Milano-Venezia esiste un’ipotesi alternativa a quella più accreditata e che prevede il quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente che sarebbe in corso di valutazione presso il ministero dell’Ambiente come era stato chiesto nell’ambito della procedura VIA, secondo quanto affermato dal sottosegretario Del Basso De Caro oggi in VIII Commissione Ambiente in risposta alla mia interrogazione 5-04921 sottoscritta anche dai colleghi Braga, Cominelli, Zardini, Carra e Lacquaniti. Quanto affermato dal sottosegretario è un passo avanti importante anche per contribuire a valutare meglio e con più obiettività il progetto della linea ad alta velocità e alta capacità Milano-Venezia. Ricordiamo che per il completamento della linea, in particolare per la tratta Brescia-Verona, ci sono due ipotesi. La prima, quella sino ad oggi più accreditata, prevede un tracciato più lungo, più costoso, che non serve il nodo di Brescia né l’importante distretto turistico del Garda e che per giunta comprometterebbe 245 ettari di vigne nella zona di produzione del Lugana, uno dei vini protagonista in questi giorni al Vinitaly. La seconda, che sino ad oggi non era stata presa in considerazione e che sia io che i colleghi Braga, Cominelli, Zardini, Carra e Lacquaniti riteniamo preferibile, che prevede il quadruplicamento dei binari in affiancamento alla linea esistente e un tracciato più utile ai territori interessati, proprio a partire da Brescia e dal comprensorio turistico del Garda. La Tav Milano-Venezia è una delle infrastrutture coinvolte dalle indagini sulla corruzione nelle grandi opere e viene il legittimo sospetto che se fino ad oggi la scelta ricadeva sull’ipotesi più costosa e meno utile al Paese le motivazioni non fossero dettate dagli interessi generali."
(Red.)

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