"Oltre 5mila domande presentate, e ben l’80% respinte", questi sono i numeri snocciolati da "Diritti per tutti" che hanno fatto scendere in piazza a manifestare lo scorso weekend (e un’altra manifestazione è prevista anche per sabato) l’associazione, insieme al Coordinamento immigrati della Cgil, all’associazione dei senegalesi bresciani e dalla realtà culturale islamica Muhammadiah, il Magazzino 47.
Numeri assolutamente non veritieri per la Questura di Brescia, che in una nota ribadisce che "la asserita percentuale dell’80% delle pratiche respinte non riguarda i permessi di soggiorno, i rinnovi, le carte di lunga permanenza e tutti gli altri documenti attinenti le ordinarie procedure di regolarizzazione per le quali è competente. Di queste, infatti, come riscontrabile da chiunque e chiarito e dimostrato alle O.O.S.S. , i Patronati, le organizzazioni del volontariato ed i rappresentanti delle Comunità straniere, solo una percentuale poco sopra il 5% viene rigettata".
ecco la verità dei dati…e allora diritti per Tutti di che dati parla?
ho amici stranieri che non hanno nessun problema a rinnovare il permesso di soggiorno o la catrta di permanenza. Evidentemente quelli rigettati sono quelli che non hanno i requisiti per essere accolti nel ns paese, è così difficile da capire?
Concordo con te @Leo
Ecco, quindi facciamola finita e sabato se ne vadano a mangiare il gelato, Gobbi e compagnia allegra
cassonetti bruciati e centro storico bloccato…sono indifendibili da tutti i punti di vista e il M5S li difende.
Certo, non c’è alcun problema per la sanatoria, allora perchè il Capo Dipartimento immigrazione del Ministero dell’Interno, Dott Morcone ha fatto queste dichiarazioni il 13 febbraio: "«Mi lascia molto perplesso il fatto che a Brescia siano state accettate solo il 20% delle domande di emersione fatte dagli immigrati contro una media nazionale del 75-80 percento. «Io capisco che ci saranno stati casi di illegalità e furbizie, che vanno perseguiti – ha osservato Morcone -, ma una sproporzione del genere rispetto al contesto nazionale lascia davvero sconcertati. Mi chiedo peraltro che interesse si abbia a mantenere nell’illegalità migliaia di persone, invece che metterle in regola e avere così un nome e un indirizzo di residenza». (Corriere della sera 13 febbraio 2015)