Le esportazioni sono il vero traino

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L’export rimane il vero volano dell’economia della Leonessa. Nel quarto trimestre del 2014, infatti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri sono cresciute del 5,9% rispetto ai mesi precedenti, mentre gli acquisti dall’estero sono in crescita dell’8,2%.A dirlo sono i dati Istat, elaborati dal Centro Studi di Aib.

Nel complesso del 2014 le esportazioni sono cresciute del 3,8% e le importazioni del 5,6%. In valore assoluto, ammontano, rispettivamente, a 14.191 e a 7.628 milioni di euro. Nonostante le incertezze della congiuntura economica, il valore delle esportazioni ha superato leggermente il livello del 2008 (14.102 milioni di euro). 

Rispetto al 2013, la tendenza positiva delle esportazioni è stata superiore sia a quella rilevata in Lombardia (+1,4%) che in Italia (+2,0%). Di più: la dinamica delle importazioni è in controtendenza, come nei tre trimestri precedenti, rispetto sia al dato regionale (-0,3%) che a quello nazionale (-1,6%).

Tra i settori, l’aumento più significativo delle esportazioni – su base tendenziale – ha riguardato apparecchi elettrici e di precisione (+8,3%), sostanze e prodotti chimici e farmaceutici (+6,9%), prodotti tessili (+6,1%), macchine e apparecchi meccanici (+6,0%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (+5,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,0%).

Soltanto la contrazione delle vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati (-14,3%) e di prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-8,3%) ha rallentato la crescita dell’export bresciano.

Tra i mercati di sbocco, i più dinamici sono stati: Turchia (+13,5%), Spagna (+12,9%), Stati Uniti (+8,9%), Paesi Bassi (+7,2%), Cina (+5,5%) e Algeria (+5,4%). A livello geografico, aumenta l’importanza relativa delle aree: Nord America (7,1%) e Asia (10,6%).

Mentre per quanto riguarda le importazioni, sono cresciuti gli acquisti nei settori macchine e apparecchi meccanici (+10,5%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (+10,1%), prodotti tessili (+10,1%), articoli di abbigliamento, pelli e accessori (+9,9%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+9,0%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,9%).

Le importazioni di prodotti petroliferi raffinati (-19,0%), prodotti dei servizi di informazione e altro (-22,2%), prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-3,3%) sono invece calati.

Gli acquisti di prodotti hanno principalmente coinvolto i mercati di: Stati Uniti (+35,3%), Paesi Bassi (+22,6%), Cina (+18,7%), Belgio (+14,7%) e Turchia (+8,5%). D’altra parte sono diminuite le importazioni da Brasile (-32,8%), Algeria (-19,3%), Russia (-18,5%) e India (-6,0%). In termini di quote, risulta ancora penalizzata l’area dell’Africa (3,7%) a favore di Europa UE a 28 (70,1%) e Asia (13,1%).

Il saldo commerciale è stato positivo (+6.563 milioni di euro), in aumento dell’1,8% rispetto a quello del 2013 (+6.447 milioni di euro).

Tra le aree geografiche, quelle che hanno determinato la crescita delle esportazioni sono: Europa UE a 28 (+2,06), Asia (+0,82) e Nord America (+0,62%).

I settori che hanno maggiormente contribuito alla crescita delle vendite all’estero sono: macchine e apparecchi meccanici (+1,51%), metalli e prodotti in metallo (+1,05%), apparecchi elettrici e di precisione (+0,56%).

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