Nell’ordinanza di custodia cautelare appare chiaro il ruolo di Gezim Sallaku, il presidente del Darfo Calcio finito in carcere, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Cremona, con l’accusa di riciclaggio e ricettazione di mezzi edili e per il movimento terra.
L’imprenditore albanese, 42 anni, vive da anni tra Sale Marasino e la Vallecamonica: qui, oltre alla squadra di calcio dove ha portato giocatori di spessore, è proprietario di diversi ristoranti e altre attività.
Sallaku, dalle carte dell’indagine, risulta già noto alle forze dell’ordine: pregiudicato, nel 2002 finì in carcere nell’ambito di un traffico di auto di lusso rubate in Italia e rivendute nell’est Europa. In questa inchiesta, come scrive il Gip di Cremona Salvini, avrebbe avuto un ruolo periferico, ma strategico, e non sarebbe tra i vertici dell’organizzazione. Come riporta il Giornale di Brescia, il suo ruolo sarebbe stato quello di provvedere “alla falsificazione dei documenti di circolazione, onde consentire ai veicoli di essere imbarcati da Marsiglia con destinazione Nord Africa e precisamente Libia”: per far questo era riuscito a creare legami particolari con il personale della dogana del porto di Bari.