Rifiuti, la Loggia: si pagherà solo per il reale consumo. Più Iva

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di Elisabetta Bentivoglio – Con il passaggio alla raccolta differenziata i rifiuti non si pagheranno più sotto forma di tassa, ma di tariffa, iva compresa. La macchina organizzativa per il passaggio alla raccolta differenziata e alla tariffa puntuale, che a Brescia dovrebbe entrare in vigore con l’inizio del 2016, passerà attraverso un incontro pubblico di confronto con le città – Trento e Parma – che prima di Brescia hanno applicato il principio comunitario “chi più inquina, più paga” e il conseguente “chi meno produce, meno paga”. Giovedì 30 aprile, alle 17,30 nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia, gli assessori all’Ambiente e ai Tributi del Comune di Brescia, rispettivamente Gianluigi Fondra e Paolo Panteghini, incontreranno i colleghi dei comuni di Trento e Parma, Michelangelo Marchesi e Gabriele Folli per confrontarsi in un incontro pubblico dove l’obiettivo è capire come “si può fare la tariffazione puntuale dei rifiuti nelle grandi aree urbane”.

A Brescia il sistema che verrà adottato sarà di tipo misto, vale a dire carta, plastica, vetro e lattine da raccogliere attraverso il porta a porta, “probabilmente con il passaggio una volta a settimana) e rifiuti organici e indifferenziati da conferire in speciali cassonetti a calotta, da aprire attraverso l’uso di una tessera magnetica personalizzata per ogni nucleo famigliare. Se la quota per la raccolta porta a porta sarà fissa ma “ancora da definire”, ricorda l’assessore Fondra, è sulla rsu e l’organico che si può applicare la tariffa puntuale. Tariffa sulla quale la Loggia sta già lavorando attraverso “il monitoraggio di sei grandi macro aree urbane sulle quali stiamo studiando le abitudini di conferimento dei cittadini per calibrare la quantità dei cassonetti necessari, ma anche la frequenza dei passaggi della raccolta e quindi il numero degli operatori che saranno impegnati, cosa che ci consentirà di studiare le variabili e di poter fissare una tariffa puntuale in base al conferito”, ha spiegato l’assessore.

La prima novità riguarderà la forma di pagamento. Se fino ad oggi, le varie Tari, Tarsu e Tares si pagavano come tasse, la nuova raccolta differenziata avrà una sua tariffa a conferimento, proprio come accade già per l’energia elettrica, gas e acqua. “E’ proprio questo principio a rendere più conveniente per l’utente differenziare il più possibile, conferire sempre meno rsu e organico nei cassonetti e quindi risparmiare sulla bolletta”, ha chiarito Fondra. Quanto sarà il risparmio è ancora impossibile stabilirlo, anche perché alla tariffa sul conferimento dovrà essere applicata anche l’Iva, cosa che non piacerà molto ai privati cittadini. Diverso il discorso per le attività produttive e commerciali che saranno avvantaggiate potendo scaricare l’Iva.

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1 COMMENT

  1. anche al mio paese (Capriano del Colle) quando hanno installato le calotte ci hanno detto che avremmo pagato meno…. BALLE!!!!! paghiamo esattamente il doppio di quando c’erano i cassonetti normali

  2. Siccome la vita è ben poco complicata, han deciso di rendercela ancora più grama. certamente non a chi butterà i rifiuti ogni dove sarà possibile. Ma ci dicano perché non dovremmo essere esentati dal pagare visto che forniamo il combustibile per l’inceneritore. Cosa ce ne viene a noi, oltre che a qualche tumore in più?

  3. Fiscalità locale. Altro bel capitolo a Brescia: da 77 milioni di entrate tributarie nel 2010 a ben 146 milioni attuali. Tra queste, nel 2014, 64 milioni di IMU, ben 24 milioni di addizionale IRPEF (al massimo previsto) "venduta come tassa di scopo per pagare il Metrobus". Poi le due nuove tasse piovute nel 2014: 19 milioni di TASI e ben 29 milioni di TARI, la nuova tassa sui rifiuti. Nel frattempo la Regione ha mantenuto gli stessi trsferimenti del 2013 e lo Stato li ha diminuiti, ma solo di 1,8 milioni (4,7% in meno). Domanda: c’è qualcuno che crede oggi che il Comune di Brescia, disperatamente alla ricerca dei circa 25 milioni all’anno che ci costa e costerà il Metrobus per almeno qundici anni, sia disposto a rinunciare anche solo ad un euro che proviene dalle tasche dei suoi sventurati cittadini ? Calotta o cassonetto, io dico di no e la conferma viene dal bilancio di previsone del 2015.

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