Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd, con una nota ha commentato la notizia che Regione Lombardia ha autorizzato nuovamente la discarica di amianto nell’ex cava di via Brocchi, a San Polo di Brescia: “Ancora una volta – scrive il consigliere del Pd – questa decisione nasce dalla mancata programmazione e dal mancato coordinamento con gli enti locali, considerata la netta contrarietà dell’amministrazione comunale bresciana rispetto alla realizzazione della discarica – e continua – A nessuno sfugge il tema della necessità di smaltire l’amianto, ma la logica non può essere sempre quella che i siti delle cave, che una volta utilizzati dovrebbero subire un ripristino, alla fine si trasformano puntualmente in discarica di qualsivoglia rifiuto. Tanto meno quando il materiale da smaltire è pericoloso e delicato nel trattamento come l’amianto. Non da ultimo occorre ribadire come questa zona della città sia la più compromessa dal punto di vista ambientale, tant’è che il previsto parco delle Cave dovrebbe iniziare a restituire dal punto di vista ambientale quello che in questi anni è stato richiesto al territorio e alla popolazione”.
I siti della cave a S.Polo di chi sono, o meglio furono per decenni ? La compromissione ambientale del territorio a chi fa riferimento ? Risposte clamorose: chi ha escavato per decenni riceve ora il beneplacito regionale per procedere con lo smalitimento in discarica nientemeno che dell’amianto. Se tutto ciò è normale e corretto da un punto di vista normativo, significa che stiamo toccando il fondo. Attenzione…
Il fondo, il fondo… Mio caro Stradi per quanto si sia già ad una notevole profondità credo che una volta raggiunto il fondo ci saranno comunque amministratori, imprenditori, uomini che in nome del profitto personale ad ogni costo escaveranno ancora oltrepassando l’ apparente fondo.