Il Piano-Scalvini ottiene l’approvazione del Consiglio Comunale di Brescia, dando il via a una nuova modalità di gestione dei Servizi Sociali in città. Con le astensioni di Forza Italia, Lega Nord e XBrescia Civica, il Consiglio ha approvato ieri pomeriggio il nuovo piano di zona per i Servizi Sociali proposto dall’assessore Felice Scalvini.
Bersaglio nelle scorse settimane del fuoco delle minoranze, che sono giunte a chiederne le dimissioni per un presunto conflitto di interessi (leggi qui tutte le ultime notizie), ieri Scalvini dopo una lunga e determinata relazione introduttiva ha ottenuto dalla sua maggioranza il via libera per la nuova modalità di gestione del welfare, basata non più sull’organizzazione di gare al ribasso per la gestione dei servizi bensì sulla co-progettazione, sulla convocazione di tavoli tematici nei quali la Loggia si siederà con le cooperative per stabilire linee d’azione (33 quelle individuate) e modalità di intervento (leggi l’anticipazione dei giorni scorsi).
L’opposizione, che come da "tradizione" non ha votato contro ma si è astenuta su temi del sociale, critica l’accantonamento delle gare d’appalto che, pur con tutti i limiti, rappresentano un elemento di garanzia e trasparenza, e la, fino ad ora, astrattezza del piano, delineato nei principi ma meno sulle modalità di realizzazione.
(red.)
un salvataggio in corner per la l’assessore scalvini
chiamalo salvataggio quello di inventarsi che i bandi non esistono più…ecco, da domani potremmo anche non dover più votare, faranno tutto loro da soli…w la democrazia
ma quanto goduriosi devono essere questi tavoli ….. vanno per la maggiore quelli ben imbanditi a no niente bandi :-p
OTTIMA notizia! Un taglio netto con il dilettantismo del passato!
Scalvini, come si evince dal suo curriculum pubblico, somma molti incarichi di vertice nazionali, europei e mondiali in ambito cooperativo. Su tutti spicca la sua Presidenza, dal maggio del 2004, di Assifero (Associazione Italiana Fondazioni ed Enti di Erogazione) che ha 57 soci "Onlus" e ben 46 soci "non Onlus", cioè anche Fondazioni dia alto profilo come quella di Unicredit, di Telecom, di altre note banche e infine anche di ASM e AEM per citarne due a noi vicine. Ciò premesso, è evidente ed è normale che "tavoli tematici" per gestire co-progettazione di welfare cittadino faccia pensare automaticamente a chi si inviti a questi tavoli, con quali criteri, con quali modalità di selezione, con quale evidenza e pubblicità di tali attività. Il tutto senza dietrologie e sospetti, ma semplicemente ragionando sul fatto che sarà più difficile per uno come Scalvini semplicemente non subire "pressioni o condizionamennti". Per questo gli avvisi di gara pubblici, magari rimodulati tecnicamente nei capitolati proprio in base alla grande esperienza dell’Assessore, restavano la via che garantiva la massima trasparenza. Attendiamo, anche perchè nel bilancio consuntivo 2014 le spese correnti per "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia" hanno subito un taglio ulteriore di 2 milioni di euro (-6,58%) passando da 26,4 a 24,6 milioni di euro.