In multisala a Brescia vige divieto di bere acqua: il disappunto dei clienti

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Multisala Oz
La multisala Oz di Brescia

Si possono introdurre pop-corn, nachos (con tanto di salsine), patatine e bicchieroni di bibite gassate, ma non una bottiglietta d’acqua, e nemmeno un bicchiere d’acqua. E’ da alcuni giorni che sui social network impazza la polemica sullo strano divieto in vigore presso le due multisala cittadine di proprietà della famiglia Quilleri, Oz e Wiz.

Il divieto, più o meno esplicito, esiste da tempo ma è diventato argomento di discussione grazie alla lettera al direttore spedita al quotidiano Bresciaoggi da Arianna Gnutti. La lettrice lamenta il fatto che le è stato vietato di entrare al cinema con una bottiglietta d’acqua che sarebbe servita per dissetare i propri tre figli di età compresa fra i 4 e gli 8 anni. Al di là di eventuali esigenze di salute, come ad esempio quelle dei diabetici che non possono bere bevande dolci gassate, o di scelte di consumo personali che mettono al bando le bibite, a tanti bresciani sembra paradossale sentirsi limitare la propria libertà di bere acqua al cinema, e addirittura di poterla acquistare (sia all’Oz che alla Wiz l’acqua non è in vendita nei bar del cinema).

Il patron della società, Tommaso Quilleri, interpellato dal quotidiano Bresciaoggi non ha voluto commentare la vicenda, trincerandosi dietro il più classico “no comment”.
(red.)

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1 COMMENT

  1. basta denunciare la cosa ai carabinieri. la sussistenza, salvo motivi di sicurezza, deve essere sempre garantita

  2. Se per un paio di mesi nessuno entra nella sala cinema, sicuramente Quilleri cambierà subito parere, sarebbe capace addirittura di regalarle all'ingresso pur di ricominciare a lavorare…ma so' già che i miei cari concittadini oltre che a lamentarsi non faranno nulla e continueranno ad andare…;(

  3. Vediamo cosa vi dicono se vi presentate con un pacco di birre o anche una bottiglia d’acqua in uno dei locali di cui sono soci I familiari della lettrice di bresciaoggi. Secondo me non vi lasciano entrare. Poi alla fine il consumatote ha diritto di scegliere dove andare a spendere il suo tempo e soldi.

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