Spaccate in centro, il Questore Esposito rassicura il sindaco: li fermeremo

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Questa mattina alle ore 10.30 si è celebrato il 163° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. Dopo aver deposto la corona di alloro in ricordo dei caduti della Polizia di Stato, il Questore Carmine Esposito ha tenuto un lungo discorso davanti alla platea e alle istituzioni. "Benché io creda che i risultati del nostro impegno spesso non sono all’altezza delle aspettative dei cittadini, ho vivo il desiderio di rassicurare tutti, proprio tutti… che in noi poliziotti – ed io mi sento qui a Brescia solo il primo tra loro – è cresciuta, con una intensità ed una forza difficile da definire, l’entusiasmo, il senso di appartenenza, l’orgoglio di essere poliziotto". Citando da Cicerone a Kant Esposito ha ricordato come essere poliziotti sia una missione e come la sicurezza dei cittadini sia la reale priorità della polizia. E ha rassicurato il sindaco sui gravi episodi di crimnalità dei giorni scorsi "Il nostro desiderio più profondo è di essere un presidio delle Istituzioni democratiche: non ci spaventano il disprezzo, le bottiglie incendiarie, gli sputi e gli attacchi che i nostri ragazzi sono spesso costretti a subire. Così come porremo fine, con un’azione congiunta con tutte le altre Forze di Polizia, a questi episodi di criminalità che vengono consumati nel centro cittadino, specie in danno di esercizi commerciali e che tanto preoccupano tutti i cittadini".

Di seguito il discorso integrale del Questore

Quando la sera mi accingo a spegnere le luci del mio Ufficio e faccio ritorno a casa, avverto – forte – il peso e la responsabilità di fare un consuntivo ed un bilancio della mia giornata di lavoro e di quella dei miei più stretti collaboratori. Mi assale spesso il dubbio di non essere stato all’altezza del compito che mi è stato così benevolmente assegnato: Avverto la limitatezza del mio agire, del mio operare al servizio della collettività: il senso della mia missione istituzionale …: la certezza di dover fare meglio e di più…..

Questa valutazione  rappresenta una costante che mi consente e ci consente – ove possibile – di migliorare la nostra azione e di non sentirsi mai completamente appagati.

Ebbene, benché io creda che i risultati del nostro impegno spesso non sono all’altezza delle aspettative dei cittadini, ho vivo il desiderio di rassicurare tutti …. proprio tutti … che in noi poliziotti – ed io mi sento qui a Brescia solo il primo tra loro – è cresciuta, con una intensità ed una forza difficile da definire, l’entusiasmo, il senso di appartenenza, l’orgoglio di essere poliziotto : l’entusiasmo di affrontare anche tutte le difficoltà del nostro mestiere, sentirsi immersi completamente in tutto quello che facciamo, l’emozione profonda di sapere che si possa essere utili agli altri, il sorriso anche nelle giornate di duro lavoro …..

Sento di poter dire queste cose a nome anche .di tutti gli altri attori istituzionali che dividono con me la responsabilità della sicurezza dei nostri territori e che siedono qui tra noi.

Ecco perché desidero ringraziare – posso dire affettuosamente?- Lei- Sig. Vice Prefetto Vicario, il Sig. Sindaco di questa straordinaria città, il Sig. Procuratore Generale, il Sig. Procuratore della Repubblica, il Sig. Presidente del Tribunale Amministrativo e tutti gli autorevolissimi rappresentanti dell’Autorità Giudiziaria, i rappresentanti di tutte le forze di polizia e degli Enti –amici carissimi – che con noi dividono le quotidiane preoccupazioni di lavoro.

Mi porto dentro l’orgoglio di essere un poliziotto e di "viaggiare" al vostro fianco. Mons. Panteghini, grazie della Sua presenza. La prego di intercedere presso S:E:il Vescovo Monari: ci aiuti a migliorare noi stessi e gli altri. La Polizia di Stato non rappresenta per me solo una Istituzione che oggi compie 163 anni della sua .storia ….. :E’ una passione. E’ un valore, un valore altissimo ….. che mai potrà essere posto in discussione da nessuno: non sarà mai posto in pericolo dal tifo da stadio che è proprio di questi giorni, ove, in luoghi ove si celebra  la violenza, tra  l’odore acre del fumo dei cassonetti incendiati e le aggressioni agli appartenenti alle Forze di Polizia, si cerca, inopinatamente, di incrinare la nostra credibilità ed il nostro prestigio.

Il nostro desiderio più profondo è di essere un presidio delle Istituzioni democratiche: non ci spaventano il disprezzo, le bottiglie incendiarie, gli sputi e gli attacchi che i nostri ragazzi sono spesso costretti a subire. Così come porremo fine, con un’azione congiunta con tutte le altre Forze di Polizia, a questi episodi di criminalità che vengono consumati nel centro cittadino, specie in danno di esercizi commerciali e che tanto preoccupano tutti i cittadini.

Carissimo Sig. Sindaco….sia sicuro …è una promessa… che assumo nel giorno del nostro Anniversario:…Li prenderemo…. Conosciamo, tuttavia, un solo modo per rispondere a questi attacchi di facinorosi e della criminalità:   "Mens et animus et consilium et sententia civitatis posita est in legibus. Ut corpora nostra sine mente ,  sic civitas sine lege suis partibus ut nervis ac sanguine et membris uti non potest .. .. "

"Questa la fonte della giustizia; la mente e l’anima, il consiglio ed il parere dello Stato sono, posti nelle leggi. Non possono funzionare i nostri corpi senza la mente, come del resto la società senza la legge … "

Queste le parole che Cicerone, avvocato ed oratore di rigido scrupolo, nel "Pro Cluentio", una delle più abili sue orazioni giudiziarie, esprime – pensate – più di duemila anni fa, sottolineando il valore e l’importanza delle leggi  nella sua società.

Il grande oratore rendeva evidente il fatto che lo Stato si fonda sulle Leggi e che quindi è indispensabile  rispettarle proprio perché queste sono il fondamento della Repubblica e sono alla base della Libertà e della Giustizia.

E questo messaggio che ci viene da così tanto lontano nel tempo, è più che mai attuale: noi saremo strenui difensori della Libertà e della Giustizia e del rispetto delle Leggi, per tutti i nostri cittadini.

Non vi sarà mai nessuno che ci farà cambiare le nostre idee:  A noi poliziotti piace ancora commuoverci alle note del nostro Inno Nazionale. Un Valore non si discute … si onora: Si abbraccia senza esitazioni e diventa regola di vita ….. E questi sono i valori e gli obiettivi da ricercare, giorno dopo giorno, in ogni nostra attività. Questo è quello che mi è stato insegnato. quando, giovane Commissario, pieno di speranze, mi affacciavo timidamente ad un mondo per me nuovo ma affascinante.  Questo è quello che cerco di trasmettere a tutti i miei poliziotti.

Questo è il messaggio che vorrei portare a coloro che ci guardano da fuori, che ci osservano, che cercano in noi la loro sicurezza. E noi cercheremo sempre di onorare i nostri valori, sperando nell’apprezzamento di coloro che, in un certo senso, sono i destinatari del nostro impegno, convinti come siamo che solo il faro della Legge potrà illuminare adeguatamente il nostro cammino e quello dei cittadini: un riferimento assoluto ed inestinguibile. Cogliamo il senso della fiducia e della riconoscenza in tutti coloro che si affidano alla Polizia di Stato ed alle altre Istituzioni, le vittime di reato, di soprusi, di ingiustizie, di lungaggini burocratiche, di un senso spesso malcelato, di insofferenza per una lontananza poco comprensibile delle Istituzioni..

Cogliendo il messaggio dell’illustre Cicerone quest’anno ho espresso il desiderio di celebrare una ricorrenza così importante, tra le mura dei nostri Uffici, in questa sala che non riesce a contenere tutti. Di questo vi chiedo scusa. Avevo però il desiderio di mostrarvi, in maniera un pò più familiare, i nostri luoghi di lavoro, i luoghi ove  quotidianamente si incontrano i nostri pensieri , le nostre emozioni,  le storie e  i racconti sedimentati nel tempo.

E ho scelto questo luogo per ringraziare, di fronte a tutti voi – Autorevolissime Autorità e gentili ospiti – i mie i poliziotti: quelli della Questura e di tutte le specialità che operano in Provincia: la Polizia Stradale,  Ferroviaria, Frontiera aerea e marittima, Postale e delle Comunicazioni, la Scuola Polgai polmone insopprimibile di  formazione delle giovani leve.

Sono i fedeli compagni di tutte le mie giornate di lavoro.A loro devo tutto. Non sarei nulla senza di loro.

Così come desidero ringraziare le organizzazioni sindacali per la loro preziosa ed irrinunciabile attività a difesa dei diritti dei poliziotti nella speranza che le loro battaglie siano sempre improntate alla correttezza ed al rispetto delle regole nella comune condivisione con l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza di ambiziosi obiettivi.

Infine, prima di ringraziare tutti coloro che, con la loro partecipazione, hanno ulteriormente elevato il significato di questa cerimonia, vorrei dedicare il mio ultimo pensiero a chi ha onorato la nostra divisa fino al punto di sacrificare la propria vita, i propri

affetti … ognuno di loro risplenderà sempre nei nostri pensieri. .. i loro nomi riecheggeranno nei nostri cuori … .la loro presenza ci accompagnerà in ogni momento … "Esserci sempre" … " anche loro saranno sempre accanto a noi …

Desidero infine inviare un ammirato abbraccio a tutti i cittadini di questa città: Immanuel Kant nella “Critica della ragion pratica”, autorevolmente diceva: “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte.Io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza..”

Ebbene, riprendendo Kant:… il cielo  di questa città sopra di me, benchè non sempre proprio limpido da lasciare intravedere le stelle, come nella mia terra lontana, mi è entrato nel cuore.

La legge morale fa parte ormai di me e non me ne staccherò mai più. Per tutta la vita.

Viva la Polizia di Stato. Viva l’Italia.

Grazie

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