Per gli abitanti di Brescia auto (72%), mobili (52%), cure mediche (25%) e assicurazione auto (24%) le prime spese per cui è considerato utile e opportuno l’acquisto a rate: questi i risultati della prima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora* e dedicata al vissuto dei pagamenti rateali nella sensibilità degli italiani.
A Brescia quasi un abitante su tre (29%), quando si paga un bene o un servizio a rate, prova sicurezza o soddisfazione: “sicurezza di non fare il passo più lungo della gamba” e “soddisfazione di poter realizzare in tutta tranquillità un acquisto definito importante”.
Pagare a rate significa anche, per un ulteriore 5% degli intervistati, fare acquisti in modo intelligente garantendo al bilancio familiare un flusso di denaro controllato.
Per molti bresciani (54%), tuttavia, pagare a rate genera ansia; una sensazione molto più diffusa che nel resto d’Italia, dove la media si attesta al 31%.
Oltre che per l’acquisto dell’automobile e di beni e servizi legati alla casa, tipicamente associati al pagamento rateale, i bresciani vedono con favore il pagamento a rate anche dell’assicurazione auto: in dettaglio, il 72% degli intervistati considera utile ed opportuno sostenere l’acquisto dell’automobile a rate, il 52% per ammobiliare la propria casa o ristrutturarla, il 25% dichiara di voler pagare a rate le cure mediche e il 24% considera opportuno pagare a rate l’assicurazione dell’auto. Completano la fotografia dello scenario attuale gli acquisti a rate di prodotti di elettronica (14%) e viaggi e vacanze (10%).
Oggi solo il 7% degli abitanti di Brescia dichiara di utilizzare il pagamento rateale ogni volta che può, anche per beni o servizi di contenuto valore economico, ma questa quota sembra destinata ad aumentare di molto: infatti ben il 25% pensa che nei prossimi anni la utilizzerà di più e un buon 12% pensa che usufruirà della rateizzazione ogni volta che sarà possibile.
Come sono cambiate le abitudini di pagamento dei bresciani negli ultimi due anni? Se il 38% degli intervistati afferma di non aver modificato le proprie abitudini di pagamento, appare lievemente superiore la quota che dichiara di avere incrementato i pagamenti a rate (19% del campione) rispetto a chi afferma di aver usato di meno questa modalità (14%).