Stele fascista al liceo Calini. Scoppia la polemica da parte di genitori e insegnanti

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L’avevano rimossa nel 1945 e confinata in uno scantinato ma venerdì la stele commemorativa in bronzo con il bollettino della vittoria fascista e tanto di fasci littori e altri simboli del regine è tornata al suo posto al liceo Calini, in città.

Le polemiche non hanno tardato ad arrivare e, proprio come sta accadendo per la statua del Bigio in piazza Vittoria, ci sono genitori e insegnanti che non hanno apprezzato l’iniziativa del derigente scolastico Nono Mazzarella che però, sul Corsera di Brescia, risponde alle accuse: “Le cose sono spiegate e contestualizzate correttamente, ma il passato non deve essere dimenticato e quella lapide è figlia del suo tempo”.

Nel frattempo però il caso è montato e qualcuno si è rivolto all’Anpi per sapere cosa ne pensa della lapide. Si attende risposta.

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40 Commenti

  1. Che piccola provocazione! Invece di perdere tempo re-installando oggetti rimossi nel passato (forse) per qualche ragione, perché la gente (presidi in primis) non si concentra nel PRESENTE a svolgere il proprio lavoro (e bene)?

  2. contestualizzate ??? ma la lapide non è della prima guerra mondiale ma fa fatta comperare dalla Gil,(Gioventù littorio)per cui fascista per celebrare il mito della vittoria. uno scandalo,il primo Liceo bresciano che diventa palestra del fascismo .ma dove è il provveditore,gli antifascisti di Brescia?

  3. Proprio alcuni giorni fa alcuni studenti avevano distribuito alcuni volantini ineggianti al fascismo e contro le donne.Ci siamo recati dal preside per dire di togliere questi manifesti,ma nulla è stato fatto. Ora la posa di una stele fascista, a pochi passi della aula magna,dedicata ad un martire della deportazione,questi segnali pericolosi devono farci pensare,anche se la scuola per molti finisce oggi. Ora e sempre Resistenza !!

  4. Non mi sembra vero, essere ritornati indietro !!! Altro che caso Bigio, qui è apologia del fascismo,in una scuola pubblica viene esposta una targa che fu fatta comperare dalla Gil !!! che errore e orrore.

  5. lasciate la politica fuori dalla scuola, che ha già i suoi problemi… se poi ci sono anche “genitori antagonisti” si capisce da chi imparano quei dementi che vanno in giro a spaccare su tutto o che intervistati dichiarano che è giusto sfasciare auto e vetrine… vergognati

  6. ecco che risalta fuori la “politica” ma che c’azzecca. qui siamo di fronte a qualcosa che ha che fare con il fascismo e che è stata rimessa in una scuola pubblica della Repubblica fondata sulle regole di una Costituzione dove mi pare il fascismo sia/è stato debellato …ma non mi sembra dalle parole della “dai da bravi”. ecco perché occorre vigilare e non far passare queste cose sottobanco !

  7. E questi sono i presidi, ai quali la controriforma Renzi sulla cattiva scuola vorrebbe attribuire pieni poteri, compresi quelli di assumere, licenziare, premiare gli insegnanti. C’è da rabbrividire. E da togliere quella lapide. Non si può ricordare il passato, come vorrebbe il Preside, restituendo vita e dignità a simboli della dittatura fascista, soprattutto in una scuola. Piuttosto il Preside si adoperi perché nel liceo che dirige gli studenti vengano formati ai valori fondanti della Costituzione, nata dalla Resistenza e dell’antifascismo.

  8. Sono d’accordo sul fatto che la storia vada salvaguardata, ma per steli come quella ci sono i musei. Diverso è il discorso del Bigio, che è un’opera d’arte di maggiore rilievo.

  9. E’ una offesa a tutta la città, medaglia d’argento alla Resistenza. Come fa un preside a prendere queste decisioni,siamo di fronte al nuovo potere dei presidi-prefetti a cui tutto è permesso,compreso quello di offendere i valori della Repubblica ? quale è l’autorità che dovrebbe vigilare su questi tristi personaggi, che ripropongono stele fasciste,camuffandol e con discorsi storici ?

  10. Mons. Fisichella di fronte ad una delle barzellette più blasfeme di Berlusconi disse comprensivo : Berlusconi va contestualizzato.
    N ino Mazzarella, nel suo piccolo, di fronte alla rievocazione al Calini d’un segno del fascismo dice comprensivo: il fascismo va contestualizzato.
    N el mio piccolo – conosciuti ben altri presidi del Calini: da Bambara a Cinque – di fronte a tal Nino Mazzarella dico non meno comprensivo: pure lui va contestualizzato.
    Anche se – per quanto anche umanamente comprensivi – mi resta tutto da capire perché, quando, come, dove, con chi – e se – un tale preside possa essere ‘contestualizzato’ al Calini. E a Brescia. Non avendo trovato finora una sola risposta intelligente. Plausibile. Col dubbio fondato che in effetti tale risposta possa neppure esistere.

  11. Si comincia con il propalare fole su “memoria condivisa” e “pacificazione”, si conia un linguaggio mistificante che definisce i criminali repubblichini traditori e vendipatria “ragazzi di Salò”, si fa revisionismo storico di bassa lega istituendo improbabili “giornate della memoria”, si fa per decenni un bel frullato nel quale si mescolano eventi che non hanno nulla a che fare gli uni con gli altri versandoli tutti nell’indistinto calderone di un non ben definito “terrorismo” (tant’è che non pochi giovani sono convinti che la strage di Piazza della Loggia sia stata opera delle Brigate Rosse), si consente al fascistume di aprire sedi e manifestare nelle piazze, si usa la toponomastica per riabilitare gentaglia, si insozza la città con “formelle” dedicate a neofascisti… Di cosa ci si stupisce?

  12. Che palle…..Voi e la Vostre menate sull’antifascismo.Ri cordiamo un vecchio motto che diceva “..io non ho tradito…”. Mi sa che , per gli antifascisti è un motto un poco difficile. Avete tradito…. Fatevene una ragione…..

  13. Mia figlia frequenta il Calini. Sono offeso da questo fatto inqualificabile. Togliete subito quell’obrobrio fascista !! E togliete anche il Preside, il Calini merita un Preside vero.

  14. Un preside che permette queste cose è indegno di stare al Calini, al liceo ha intitolato l’aula magna a Alberto Dalla Volta, l’ebreo bresciano amico di Primo Levi. Se quella lapide “è figlia del suo tempo”, allora che gli insegnanti si facciano sentire, con gli studenti e i genitori….

  15. Una cosa è ben chiara :70 anni fa qualcuno sparava alle spalle, metteva bombe che uccidevano civili,si nascondeva dentro abiti civili, gioiva dei bombardamenti angloamericani sulla nostra Patria , passava informazioni ai nostri nemici facendo morire migliaia di civili. E noi dovremmo essere pacificati con questi criminali!?!Noi piangiamo i nostri morti e i morti innocenti da Voi provocati! Voi siete i degni eredi degli assassini dei bimbi della scuola di Gorla….Le Vostre menzogne poco a poco stanno crollando nel disegno metastorico del kaljuga….Suri corda!

  16. Era meglio Piero Mazzarella, almeno quello era un bravo attore. ‘Sto Nino non fa tanto ridere…
    Invece tu, Rob59, dinne ‘n’altra, facce fa’ quattro risate a ‘sta povera gente, raccontace quella dei treni in orario…

  17. Dopo le parole di qualcuno ecco perché c’è bisogno ancora di ricordare che cosa è stato il fascismo, e la scuola è la palestra dove dobbiamo sforzarci di insegnare questi fondamenti della nostra Repubblica.E’ un segnale di grave degrado quello presentato al primo Liceo di Brescia,per la sua storia di essere stato sempre in prima fila contro questi simboli del fascismo,con il sacrificio della vita anche dei suoi insegnanti. L’azione del Preside è veramente uno schiaffo a questa storia.Chiediamo alla Città tutta di intervenire per togliere questa ferita.

  18. Vergogna,questo dovrebbe provare il dirigente di questa scuola per aver presentato questa stele e ancor di più per aver dato alle stampe un libro pieno di errori e di refusi storici. Chiedo pubblicamente che l’Ampi intervenga per mettere fine a chi offende la memoria di quanti hanno dato la vita per la nostra Repubblica.

  19. Abbiamo capito che tu saresti stato dalla parte dei ruffiani dei tedeschi, dei pagliacci che hanno svenduto la nostra dignita’ mandando giovani a conquistare le valorose regioni africane, dei delinquenti che uccisero Matteotti, dei senzapalle che proni ai crucchi introdussero le leggi anti ebrei, etc etc. Per la feccia come te l’ANTIFASCISMO e’ ora piu’ che mai un valore per cui battersi.

  20. Ancora una volta la scuola viene umiliata. Umiliata da persone che non sanno distinguere un simbolo dall’altro, da persone che dovrebbero conoscere la storia e fanno finta di non ricordarsi da dove veniamo, quanto sangue è costata la libertà di cui oggi godiamo. Ancora più grave che questo avvenga da persone che hanno in mano il futuro culturale e morale dei nostri figli. Indegna una persona che cosi si comporta, indegna di stare a capo del primo Liceo di Brescia .

  21. d’accordo con la rimozione della stele e dei professori che vanno a scuola con repubblica o l’unita o il giornale………… la scuola deve essere a-politica ed apartitica,poi,se un giovanotto ha passione civile da buttare nella mischia trova sedi più opportune

  22. Poveretto, sembra dimenticarsi che, prima di tutto, Benito Mussolini poteva mantenere la neutralità dell’Italia e non entrare in guerra: tutto il resto venne di conseguenza compreso l’inutile, umiliante finale della Repubblica di Salò. Dunque: il dittatore Mussolini si rese, per la nostra storia, responsabile di centinaia di migliaia di soldati morti, mandati al massacro con equipaggiamento, armamenti e mezzi militari inadeguati. Il Duce puntò sulla Blitzkrieg (guerra lampo) per sedersi al tavolo con i tedeschi vincitori e presentarsi all’incasso. Questa è l’unica cosa davvero ben chiara ed accaduta settant’anni fa !

  23. Ho frequentato il Calini e sono davvero indignato per questo atto di revisionismo da parte di un dirigente della scuola italiana, che dovrebbe avere a cuore i valori della Repubblica. Vorrei conoscere in quale materia questo preside sia laureato,perchè se fosse in storia sarebbe davvero il massimo. Sono concorde questa persona è indegna per ricoprire un ruolo cosi delicato.

  24. dai che se avessero messo la foto o la lapide di un partigiano che magari ha ucciso e stuprato ragazzine per bene sareste stati tutti felici.
    ci sono altri problemi nella scuola di cui preoccuparsi ma come al solito si vede la formica e non l’elefante.

  25. “uccidete pure me ma l’idea che c’è in me non l’ucciderete mai” Giacomo Matteotti, ucciso il 10 giugno 1923. Qualcuno dovrebbe ripassare la storia e ricordare che questi uomini non sono morti inutilmente,togliete la stele e gli uomini che hanno permesso questo scempio in una scuola pubblica.

  26. Abbiamo bisogno di chi ripristini la legalità,con una giusta applicazione della legge, questi sono i principi su cui si basa una democrazia,fondata sui principi della Repubblica. Ora che nel primo Liceo di Brescia, si confondano questi principi riesumando una stele e presentando un libro pieno di strafalcioni storici è una offesa a questi principi. Ma cosa fanno L’Anpi ed il Provveditore ?

  27. Non ritenere questo uno sfregio alla memoria del nostro liceo,il Calini,mi sembra un fatto grave.Posizionare poi la lapide ad un passo dall’aula intitolata ad Alberto Della Volta,morto nei lager,ancora uno fregio. Vorrei capacitarmi come un Preside così scialbo possa restare a capo del liceo Calini . Nessuno fa nulla per toglierli di mezzo tutti e due ?

  28. La guerra è finita da settantanni e stiamo ancora a parlare di fascismo, partigiani e resistenza.Se proprio vogliamo perchè non parliamo anche dei crimini commessi dai partigiani a Brescia e in Italia, assieme ai loro alleati? Parliamo anche di come siamo ridotti grazie alla repubblica nata dalla resistenza!

  29. ne stiamo ancora a parlare perche’ ci sono folli negazionisti come te! Vorrei sapere da te genio come ti immagineresti l’Europa ora se avesse vinto il duo di psicolabili Hitler – Mussolini…

  30. Questi segnali non sono minimamente da sottovalutare e prendere sottogamba,anche alla luce della distribuzione dei volantini di Forza Nuova in tutta la città . Forza Nuova che ha al Calini una sua cellula .

  31. E’evidente che il gesto del riposizionamento della lapide sia una provocazione strumentale, deliberata ed inutile soprattutto perchè fu collocata in pieno fascismo e rimossa subito dopo la fine del conflitto, cioè settant’anni fa. A volerla ben guardare, però, se si escludono i due fasci littori a destra ed a sinistra verso il basso, il testo è semplicemente quello della dichiarazione della vittoria del Generale Diaz, comandante in capo delle forze armate d’Italia. E poi ci sono una serie di stemmi di città come Trieste e Trento o come quelle dell’Istria, di Fiume, di Zara e della Dalmazia che ricordano le cosiddette terre irredente. Tutto qui. Una lapide, mi permetto, non così “significativamente fascista”. Che dire allora delle decine di motti fascisti rimasti in bellavista sui muri di tutta Italia. E per curiosità, li avete visti a Brescia molti tombini di ghisa ancora con i fasci littori ? Sarebbe stato il caso di romuovere anche quelli…

  32. Quando si comincia con i se id ma, si arriva sempre a giustificare le cose.La sostanza, quella lapide fu fatta acquistare dalla Gil,Gioventù Littorio, cioè da una organizzazione fascista ed il suo messaggio è chiaro.Non una lapide con il semplice messaggio di Diaz,come ve ne sono tante esposte sui monumenti della 1° guerra, ma con l’aggiunta di una serie di simboli fascisti , di pugnali ecc.. Pertanto simboli che la connotano senza se e senza ma ,inoltre si notano quelli legati all’arditismo inneggianti alla guerra.
    Come Calamandrei descrisse in modo inequivocabile,non lasciamoci ingannare dal fumus ,guardiamo alla sostanza ed al messaggio che lascia e poi anche corredato da un libretto,pieno di refusi storici e di strafalcioni non fanno certo onore al primo liceo di Brescia ed a chi lo ha permesso e lo permette oggi. Bisogna contrastare questi messaggi che sembrano confusi ma ,sono pieni di revanscismo.

  33. A proposito del libro presentato,rimango sempre più spaesata nel leggere che “nel 1916 ricade il centenario “della morte di Annibale Calini e avanti così, il tutto nella prefazione del Dirigente. Che si vuole “creare un museo del risorgimento” con i documenti conservati nel liceo, quando lo stesso Calini fu fondato nel 1923,oltre ogni data plausibile,per essere ricondotto a siffatto periodo storico.Mi dispiace ma questa scuola non ha bisogno di siffatti personaggi al suo apice.

  34. Suvvìa, e questa la dico al Professor Bragaglio che “lucida” presidi come Bambara e Cinque (gli manca solo, ancorchè come Vicepreside, il mitico Mario Cassa, e poi il compagno Bortoletto e pure il compagno Corsini della FUCI, così per gradire, citando l’Arnaldo e non solo il Calini). Ci si dimentica che soprattutto negli anni sessanta e settanta, ma fino agli anni ottanta, l’inodottrinamento marxista e comunista nelle aule liceali era una prassi in voga, consueta, normale, ben accetta e persino nobilitante per i discenti soprattutto, non strano ma vero, nella Brescia bene borghese di allora. Beh, diciamo che bastava contestualizzare nella Repubblica del pentapartito e del granitico potere democristiano un po’ di sana cultura della lotta di classe e della dittatura del proletariato. Ah, forse Bragaglio non sa che Gino Bambara, persona per bene di grande cultura, ma dalmata della Zara italiana, partì volontario come molti in guerra al grido: “Duce, vogliamo morire !”, salvo poi svestire il nero e, del tutto legittimamente ma altrettanto imprevedibilmente, vestire il rosso. Calmi con i giudizi, compagni, state tutti molto calmi…

  35. Si rimane davvero sconcertati nel leggere il libro edito dal Liceo Calini sulla sua “storia”.Innanzi tutto partendo dalle date:il 1916 indicato come il 100° della morte del Conte Annibale, ma quanti anni avrebbe dovuto avere se è stato ferito nella 1°guerra mondiale, poi nelle scelte,nella prefazione del Dirigente, il Liceo ha deliberato di fare un museo del “risorgimento”;ma se il Calini morì nel combattimento della 1° guerra che “c’azzecca” il risorgimento. Analisi storiche “strampalate”,un pot pourri significativo di periodi,di personaggi,insomma un bel calderone da cui il Calini ne esce sicuramente “demolito”. Ora la domanda lecita sarebbe chi ha dato l’autorizzazione alla pubblicazione del libro, con quali soldi ? La
    seconda, chi dovrebbe controllare queste spese? Dove è il Consiglio di Istituto ?

  36. Il senso del tuo intervento? Nullo come al solito. Gettare fango accumunando persone dai pensieri e percorsi molto differenti tra loro. Bortoletto e’ stato un grandissimo preside e una persona di grande umanita’. Che problemi ha con Bortoletto? Lo conosce cosi’ bene? Torni a parlare di marketing e del pan di spagna di Massari. Verguenza!

  37. Come genitori quando abbiamo visto l’articolo comparso ci siamo posti dei perchè.Il 1°,se il 100°della morte del Conte Calini è nel 2016, perché si celebra oggi. Il 2°,siamo sotto esami e scrutini, la manifestazione non poteva essere fatta più avanti ? il 3°,con quali risorse è stato stampato il libro e soprattutto chi lo ha deciso? Non entriamo in merito poi alla figuraccia fatta sui contenuti e sugli strafalcioni,hannogi à scritto altri,ma ci domandiamo,come ha scritto bene Bragaglio,è mai possibile che il Calini si meriti siffatte persone ?

  38. Queste sono le premesse per il ritorno del fascismo, un nuovo fascismo.Si vedono in città i volantini di Forza Nuova, i ragazzi che abbracciano nuove scorciatoie per dimostrare che cosa? La scuola invece di vigilare diventa essa stessa offerta di confusione e non maestra di regole .Il suo Dirigente si permette di storicizzare simboli che vuole tramutare in simboli del risorgimento,stravol gendo la vera storia. Vergogna !

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