Sono indagati in stato di libertà una coppia di italiani, lui 49enne residente a Bari e lei 30enne residente a Udine per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I due avrebbero costretto una madre 40enne a prostituirsi, dopo averla soggiogata psicologicamente.
I fatti risalgono a fine 2014: la 40enne era stata identificata dalla polizia di Desenzano in una zona dove normalmente c’erano prostitute al lavoro. La cosa strana è che lei risultava una tranquilla impiegata, madre di due figli, e affetta da sordomutismo. Così gli agenti hanno iniziato a investigare in modo approfondito e hanno trovato a casa della donna diverso materiale informatico con numerosi filmati e conversazioni di carattere sessuale.
A quel punto la donna, scoppiando in lacrime, ha iniziato a collaborare con gli agenti fornendo una ricostruzione dei fatti accaduti nei mesi precedenti. In pratica la donna aveva conosciuto i suoi aguzzini online: i due avevano approfittato di un periodo di particolare fragilità della 40enne e della difficoltà nel rapportarsi con altre persone dovuta al sordomutismo. Così l’hanno circuita fingendosi amici e una volta ottenuta la fiducia l’hanno prima plagiata e poi costretta a prostituirsi con clienti occasionali, in auto, tenendo una webcam in funzione per riprendere gli incontri sessuali, che venivano poi trasmessi in tempo reale ai due sfruttatori che li registravano. Oltre a quello la vittima poi consegnava loro i soldi dei clienti.
Grazie al proseguire delle indagini, si è riusciti a risalire alla coppia, della quale la 40enne non sapeva i veri nomi. E con le perquisizioni successive disposte dal P.M. Cassiani della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Brescia sono stati rinvenuti diversi computer portatili, Tablet, supporti informatici (CD/DVD, pen drive, hard disk esterni) ed alcuni smartphone contenenti materiale che ha confermato i delitti di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione commessi dalla coppia nei confronti della vittima. E’ stato anche rinvenuto un tariffario in cui i due indagati indicavano alla 40enne i prezzi da richiedere ai clienti per ogni tipo di prestazione sessuale. La vittima nel frattempo ha iniziato un non facile cammino di riabilitazione psicologica e riavvicinarsi serenamente all’ambiente familiare e lavorativo.
che schifo!
si, vero. brutta storia. Ma questa non è stata molto sveglia e in più anche madre. mammamia
quaranta nerbate per uno qa srti due schifosi……….
E questa sarebbe pure madre ??????? Vigliacchi animali i due che l hanno sfruttata ma lei non è che sia una cima …. Pure mamma …..