Inaugurata la nuova linea produttiva della Centrale del Latte. Raddoppiano le bottiglie

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Inaugurata ieri la nuova linea produttiva della Centrale del Latte. A tagliare il nastro il sindaco Emilio Del Bono e il ministro della Politiche agricole, Maurizio Martina.

L’investimento per la realizzazione della nuova linea di produzione è stata di 7,5 milioni di euro e consentirà di raddoppiare la capacità di imbottigliamento dell’azienda di via Lamarmora.

Il nuovo macchinario installato consentirà di far uscire dallo stabilimento 24mila bottiglie all’ora. Gli attuali 30 milioni di litri confezionati ogni anno potranno così diventare 60 milioni garantendo un ulteriore incremento dei ricavi e della redditività. Nel 2014 il fatturato di Centrale del Latte è stato di 58milioni di euro e l’utile di esercizio di 2, 63 milioni. Dusina, appena riconfermato presidente, non ha nascosto che anche il 2015 sta producendo ottimi fatturati.

Il ministro Martina ha poi elogiato Brescia e l’azienda come “esempio di collaborazione tra pubblico e privato”, anche se tra le righe ha fato capire che non è intenzione del governo forzare i Comuni nella cessione di quote delle partecipate per generare guadagni.

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1 COMMENT

  1. Anche io spero che il costo del latte diminuisca , visto il poco che danno agli allevatori .Nei supermercati il latte della centrale è' il più caro !!!!!!! Io compro uno che costa meno ma se dovessero abbassare i prezzi tornerei volentieri ad acquistarlo !!! N

  2. Nuovi imvestimenti, aumento dei ricavi e della redditività: l’ultimo entrato, cioè Granarolo tramite una società creata ad hoc in partnership con la Coldiretti di Prandini jr., ringrazia di cuore per la messa sul mercato del 44% dea Centrale da parte del Comun edi Brecsia. In più, il latte conferito non sarà tutto bresciano ed agli allevatori bresciani sarà, calmierando ulteriormente al ribasso, pagato meno. Ottima la “collaborazione tra pubblico e privato”…

  3. Per favore fonti sul fatto che il latte non sara’ tutto bresciano e che agli allevatori sara’ pagato meno il latte. O fonti o questa e’ -come al solito- una diffamazione.

  4. Privatizzata tutta e subito. Fuori i politici dalle aziende!!! Come diceva Ronald Reagan: lo stato non e’ la soluzione ma il problema. Ai cattocomunisti che lo odiano (forse perché gli ha distrutto l’illusione del comunismo) ricordo che durante la sua presidenza i posti di lavoro salirono di “appena” 16 milioni!!!

  5. ma non citare nemmeno Reagan per favore!!! Un delinquente patentato, lo schifo che ha combinato quest’uomo nel centro sud-america lo dovrebbe mandare direttamente all’inferno.

  6. 1980 inizio presidenza Reagan: 90℅ del sudamerica sotto dittatura. 1988 fine presidenza Reagan: 90% dei popoli sudamericani governati da regimi democratici. Tolti di mezzo i generali argentini, i militari brasiliani e Pinochet. Studia la storia prima di sparare idiozie!!!

  7. STUDIA PIRLA. Ti do una mano. “Ronald Reagan divenne presidente del 1981. voleva dare nuovo slancio alla supremazia globale degli USA. Come con Wilson, la politica estera degli Usa rispondeva a un progetto educativo contrapposto a quei regimi che minacciavano l’ideale americano dell’ordine naturale. La sua strategia del confronto derivava dalla convinzione che il conflitto sottostante alla contrapposizione tra Usa e Urss fosse inevitabile e che il problema fosse nella natura del regime sovietico e sarebbe stato risolto solo con la sua distruzione. Rifiutava la coesistenza con il comunismo anche a spese della pace e della stabilità. […] riprese a fornire aiuti militari alle dittature latinoamericane.
    La nuova strategia si chiamava Dottrina Kirkpatrick dal nome di Jean Kirkpatrick, ambasciatrice alle Nazioni Unite di Reagan, per la quale bisognava sostenere qualsiasi regime, anche le dittature al fine di contenere il pericolo marxista.”

  8. Per l’insultatore di professione, al quale ricordo che Reagan fu presidente dal 1980 al 1988, ricordo fatti storici e non citazioni, limitandomi ai principali paesi del sud-america:
    Argent ina: colpo di Stato il 24 marzo 1976 attuato da dittatori di estrema destra. Dopo la sconfitta con gli inglesi per le Falkland, i generali si dimettono e alle elezioni del 1983 viene eletto un presidente radicale Raul Alfonsin;
    Brasile: golpe militare negli anni 60 e dittatura miliatare, fino al 1984 quando viene eletto un presidente civile che porta alle libere elezioni nel 1988;
    Cile: nel 1988 Pinochet viene battuto ad un referendum, organizzato sotto la crescente pressione del Governo americano, e deve avviare il ritorno alla democrazia;
    Quindi secondo questa tua citazione, probabilmente copiata da Wilkipedia, Reagan avrebbe sostenuto le dittature militari che però guarda caso durante il suo mandato sono tutte andate a casa!!!
    Secondo me hai sbagliato decennio!! Tutto quello a cui ti riferisci avvenne qualche anno prima sia sotto presidente democratiche (vedasi il Vietnam sotto Kennedy e Johnson, o Cuba con il famigerato sbarco nella Bai dei Porci voluto da Kennedy) sia durante le presidenze repubblicane di Nixon e Ford (Cile – Chicago Boys e Argentina).
    Reagan vinse la guerra fredda con l’URSS non con mezzi bellici ma con l’economia, che durante il suo mandato crebbe esponenzialmente e mise in crisi quella sovietica. E gli investimenti per la difesa, non furono destinati esclusivamente al famoso financial-military-i ndustry complex, citato più volte anche da Eisenhower, ma a spingere in modo esponenziale quelli per le telecomunicazioni con il progetto S.D.I.. Investimenti che hanno avviato la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo oggi.

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