Dopo aver scritto ai consiglieri federali, alla Covisoc, alla Lega di Serie A e a quella di Serie B il Brescia Calcio scrive anche al capo supremo dello sport in Italia, il presidente del Coni Giovanni Malagò. L’oggetto della lettera è il medesimo della prima (leggi la notizia), la richiesta cioè di giustizia e di giusto trattamento. A preoccupare non poco Rinaldo Sagramola è infatti il comportamento della Figc nella interminabile vicenda che sta portando al fallimento del Parma. Dopo ben cinque aste fallimentari andate a vuoto, scade oggi l’esercizio provvisorio concesso dalla Figc alla società ducale, che stando alle norme dovrebbe di fatto fallire visto che ancora nessun imprenditore si è detto disponibile, garanzie alla mano, a rilevare il debito accumulato da Ghirardi & co. Quando si parla di debito poi non ci si riferisce agli ipotetici 22 milioni di cui si parla tanto, ma al debito complessivo comprensivo di tutte le pendenze, anche quelle con la Federazione che ha concesso al Parma ben più di un paracadute. Sia ben chiaro, il Brescia non augura ai ducali il fallimento, solo un giusto trattamento, al pari delle altre società fallite senza aiuti. Per questo Sagramola ha deciso di scrivere anche a Malagò, per chiedergli di vigilare sulla questione, affinché nessuno possa dire un giorno di non essere stato al corrente della situazione, affinché nessuno possa mettere la testa sotto la sabbia.
(red.)