Con un comunicato il leader di Piattaforma Civica, Francesco Onofri è intervenuto per commentare (positivamente) l’attribuzione dei fondi ministeriali al Ctb nella forma di Tric (Teatro di rilevante interesse culturale).
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:
Con la lieta notizia dell’attribuzione dei fondi ministeriali al nostro Ctb nella forma di Tric (Teatro di rilevante interesse culturale) – per il 2015, 657.411,00 euro, contro i 699.974,92 attribuiti nel 2014 – possiamo ritenere conclusa con successo l’operazione di trasformazione dell’ente pubblico teatrostabile di Brescia secondo i dettami della nuova Legge Franceschini sul teatro.
Risultato non scontato che proietta il nostro teatro verso il traguardo di mandato dell’attuale Consiglio di amministrazione e della Direzione artistica: il 31/12/2015 scade il mandato del Delegato artistico e nel giugno 2016 quello del Direttore artistico e del Consiglio di amministrazione. Ed è perciò questo il momento propizio per dare seguito ai suggerimenti esposti all’assessore alla cultura in commissione lo scorso 27 gennaio 2015 dal consigliere comunale Francesco Onofri e riferiti ad un chiaro orientamento verso le buone pratiche.
La gestione politica del teatro ha senza dubbio, ed ha avuto, un ruolo da ‘primo attore’ nel definire
il valore artistico della produzione di cultura in campo teatrale. Ed è chiaro che, stanti i doveri
imposti dalla nuova legge sul teatro che garantisce valore alla territorialità dell’ ente, debba essere
il territorio a tutelare il giusto rapporto tra politica e teatro nella nostra città.
Istruire un bando per la direzione artistica e per la direzione organizzativa, supportato da un
comitato scientifico di altissimo profilo, in grado di valutare le personalità concorrenti; mettere
mano quindi allo statuto dell’ente in tal senso, sono condizioni senza le quali purtroppo può
accadere che vengano avanzate pretese artistiche e professionali “particolari” che niente hanno a
che fare con l’espressione dirompente della libera cultura e attività teatrale.
Ad oggi la nomina delle personalità artistiche dell’ente sono generate in seno all’organo politico
Consiglio di amministrazione; istruire un bando significherebbe instaurare un filtro fondamentale in
grado di garantire una scelta ineccepibile di libero dialogo tra produzione di cultura e politica. Il
metodo di scelta, si sa, non assicura con certezza la qualità del prescelto. Ma, sia per un dovere di
trasparenza, sia per la maggiore affidabilità almeno in astratto di un giudizio espresso da un
organo valutativo di alto livello, siamo certi che scegliere un direttore artistico con un bando da un
lato gli conferirà maggiore autorevolezza e dall’altro ponga le basi perché il CTB possa ambire a
migliorare la sua “posizione in classifica” (il CTB è stato infatti collocato nella terza fascia dei TRIC, quella meno prestigiosa) e a vedere incrementati i fondi statali erogati a suo favore, come è
accaduto quest’anno a diversi teatri italiani, anche più “giovani” del nostro.
La storia del nostro teatro a Brescia è lì da vedere, dal 1953 ad oggi il consolidarsi di una forte
vocazione produttiva, fortemente connotata, almeno fino al 1988, che collocò la nostra città nelle
primissime posizioni in Italia, quale frutto di consapevoli convergenze di volontà politiche e
culturali. Aspirare a consapevoli convergenze potrebbe forse aprire lo sguardo della nostra città
verso nuovi orizzonti culturali a partire proprio dal teatro, orizzonti imprevedibili, e ispirati al
ritrovamento di una continuità ideale e metodologica con quella nobile storia.