Cinquanta profughi in arrivo a Pontevico, il sindaco: no a tendopoli in paese

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“E’ una vicenda a dir poco paradossale. Il fatto è che i sindaci sono costretti a subire passivamente senza nemmeno poter far sentire la loro voce." Tuona così il sindaco Roberto Bozzoni, che proprio ieri pomeriggio è venuto a conoscenza che nel giardino dell’ex caserma della Polizia Provinciale di via Brescia, area di proprietà della Provincia di Brescia, verrà realizzata una sorta di tendopoli che darà accoglienza ad una cinquantina di richiedenti asilo.

"Tutto è stato realizzato senza che l’Amministrazione Comunale di Pontevico fosse nemmeno consultata e senza che fosse presa in considerazione l’opinione della nostra comunità, che vede così aggiungersi una nuova fonte di preoccupazione in una zona che già doveva fare i conti con una precisa criticità. – si sfoga il Sindaco – Si tratta di un modo di operare che mi lascia senza parole, non è facile trovare termini adeguati per commentare la situazione che si sta venendo a creare sul territorio di Pontevico e della quale il Comune non è stato minimamente informato. Solo grazie ad un colloquio personale con il presidente della Cooperativa “Gabbiano” sono venuto a conoscenza di quanto stava accadendo, ma ovviamente senza alcuna possibilità di intervento".

L’edificio si trova in condizioni di sostanziale abbandono e quindi richiede un preciso intervento per essere rimesso in condizioni di sicurezza. Proprio per questo l’idea che sarebbe stata accolta è quella di accogliere ugualmente i rifugiati (si parla di una cinquantina di persone) e di alloggiarli in modo provvisorio nel giardino circostante l’immobile della Provincia di Brescia: “Così facendo – spiega il primo cittadino pontevichese – pur tralasciando il fatto che nessuno si è preso la briga di informare la comunità pontevichese di quanto si stava decidendo, si dimentica che l’accordo maturato tra la Provincia di Brescia e la Prefettura ha individuato un immobile che si trova al fianco della cosiddetta moschea che già crea non poche preoccupazioni a livello di circolazione stradale (si trova proprio sulla strada provinciale), di ordine pubblico e di sicurezza. In questo modo si verrebbero a collocare due criticità una al fianco dell’altra. Questo, naturalmente, senza dimenticare le condizioni igieniche e sanitarie, ma anche di sicurezza nelle quali si troverebbero a vivere i rifugiati. Una soluzione che è difficile accettare senza mostrare tutta la propria amarezza!”.

Davanti all’accordo raggiunto tra la Prefettura e la Provincia di Brescia che ha accettato di mettere a disposizione quest’area di sua proprietà il Comune di Pontevico non ha margine d’azione.

“Cosa possiamo fare per evitare questa soluzione che non ci trova minimamente d’accordo? – si chiede il sindaco Bozzoni – davanti alla decisione della Provincia di Brescia (e quindi dei suoi responsabili) di mettere a disposizione la propria area noi non abbiamo alcun potere di veto. Per noi sarebbe fondamentale spostare questo punto di accoglienza, ma gli hotel della zona hanno già detto di no e le soluzioni alternative non sono certo dietro l’angolo. Dispiace notare che la Provincia di Brescia non solo investire le proprie risorse in un intervento di questo genere, ma che, nello stesso tempo, mentre alle nostre comunità vengono tolti punti di riferimento importanti come la Polizia Provinciale proprio per la mancanza di fondi di questi anni di crisi, d’altra parte vengono trovati ugualmente i soldi per rimettere in sicurezza un edificio che si trova attualmente in uno stato di abbandono. Pochi giorni dopo la decisione di abbandonare definitivamente questa sede è maturata la scelta di accogliere cinquanta richiedenti asilo, un numero sicuramente elevato per una comunità come la nostra”. La conferma di questo progetto ha dunque suscitato le vibranti proteste del sindaco di Pontevico che, a nome di tutta la sua comunità, ha ribadito la sua ferma opposizione a questo disegno che non ha tenuto conto in alcun modo del volere e delle esigenze della comunità locale. Una situazione senza dubbio delicata, nella quale l’unica certezza sembra essere quella che ormai è stato dato il via all’operazione e in tempi che per il momento non sono stati ancora comunicati Pontevico dovrà ospitare cinquanta nuovi residenti in una zona nevralgica del suo territorio come via Brescia.              

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