Husky rapita a San Polo, la veterinaria: non mi risultano violenze su Gretel

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(e.bentivoglio) – “Gretel non corrisponde alle caratteristiche del cane husky rapito, sedato e violentato a San Polo”. A parlare – in esclusiva su BsNews.it – è Monica Zanetti, la veterinaria che ha visitato la femmina di malamut husky dopo il primo ritrovamento “ad un distributore, legata, ma messa male” (così aveva scritto il proprietario su Facebook). Secondo quanto afferma la veterinaria – che per ovvie ragioni deontologiche non aggiunge altro – quindi Gretel non sarebbe né stata sedata né tantomeno violentata. E ciò dovrebbe rassicurare i più: la certezza – stante anche i fortissimi dubbi sull’altro caso di San Polo – è che a Brescia non esiste alcun violentatore seriale di cani.

Sulla vicenda di Gretel, lanciata da un noto quotidiano locale e ripresa anche da BsNews.it, è stato lo stesso proprietario tramite Facebook a lasciar intendere che il cane potesse essere stato vittima di una violenza sessuale: “Aveva lesioni importanti a livello anale, ancora oggi sta sanguinando. Se non smette, dovremo riportarla dal veterinario e approfondire esattamente cosa è accaduto – per poi aggiungere – Queste "persone" sanno il fatto loro ed i cani sono stati narcotizzati anticipatamente altrimenti il maschio li avrebbe morsi. Successivamente è stata prelevata solo la femmina, presumibilmente per atti di Zooerastia. (dico presumibilmente perchè non sono un medico ne un veterinario)”.

Parole che hanno dato vita ad un circolo (vizioso) di presunzioni che poco hanno a che fare con la verità, rafforzate dalla denuncia del Partito animali, che ai media ha dichiarato: “Quanto accaduto a San Polo non è il primo caso in cui si parla di zooerastia, ci auguriamo che le autorità possano reperire elementi utili ad identificare gli autori dei reati”. Meglio fare un po’ di chiarezza.

Gretel sarebbe stata prelevata una prima volta (28 giugno) dall’abitazione, dove viveva insieme ad un altro cane maschio, e ritrovata il giorno dopo legata a un distributore di benzina. I proprietari si sarebbero quindi rivolti ai carabinieri per sporgere denuncia e avrebbero portato Gretel dal veterinario. Dalla visita però, come ha confermato la veterinaria, non è emersa alcuna ipotesi di sedazione da Valium, né tanto meno di violenza sessuale, che comunque per poter essere confermata avrebbe richiesto un’approfondita visita ginecologica e un attento esame del Dna sul presunto sperma umano (la veterinaria non ha mai ritenuto necessario effettuarli).

Ma la vicenda non si è chiusa così. Gretel sarebbe stata “rapita da animali schifosi” una seconda volta (6 luglio), come annunciato dal proprietario su Facebook. Stando alle ultime informazioni il cane sarebbe tornato a casa nelle scorse ore. Cosa è successo questa volta? Se si tratti di un secondo rapimento o di una fuga volontaria non è dato sapere, di certo però Gretel, l’husky non ha subito alcuna violenza sessuale.

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