Rimpatriato per mancanza di indizi: il presunto reclutare dell’Isis torna in Albania

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Scarcerato venerdì dal Tribunale del Resame per mancanza di indizi a suo carico, Alban Elezi, il giovane albanese arrestato nell’ambito dell’inchiesta Balcan sul presunto reclutamento di “foreigh fighters da arruolare nelle file dell’Isis, è stato rimpatriato in Albania, dove ha chiesto agli agenti che lo scortavano di “arrivare senza manette ai polsi”.

L’albanese è considerato persona socialmente pericolosa in quanto su di lui la Digos di Brescia che ha condotto le indagini ha forti sospetti che faccia parte di un’organizzazione internazionale dedita al reclutamento di uomini da spedire in Siria a combattere per il califfato.

Arrestato in Albania il 25 marzo scorso, Alban è stato estradato in Italia, prima nel carcere di Rebibbia di Roma per poi essere spedito a Canton Mombello. Il Tribunale del Riesame di Brescia però non ha ritenuto che a suo carico ci fossero indizi sufficienti per la sua permanenza in carcere e venerdì ha ordinato il rimpatrio coatto in Albania dove ad attenderlo c’era l’antiterrorismo albanese. Per lui il divieto di poter accedere all’area di Schengen almeno per i prossimi cinque anni.

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