I fratelli Arturo e Severino Medeghini, responsabili del noto caseificio bresciano, sono stati arrestati e si trovano in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta.
Ottanta le imprese che, a vario titolo possono essere ricondotte ai due fratelli e venti le persone indagate dalle fiamme gialle. In tutto gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato 4,2 milioni di euro prelevandoli direttamente dalle casse di due istituti di credito.
Inoltre, per tre funzionari di banca è stata ipotizzata l’accusa di concorso in bancarotta fraudolente patrimoniale in quanto avrebbero fatto in modo di trasformare le linee di credito prive di garanzie reali in finanziamenti garantiti concessi alle società coinvolte.