Nuovo Pgt, Savoldi (Cgil): piano in sintonia con il rilancio del lavoro

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La Camera del Lavora ha inviato all’assessorato all’urbanistica di Brescia un dossier legato al nuovo Pgt: in particolare, come si leggerà di seguito che riportiamo completo, viene apprezzata la scelta di mantenere la vocazione produttiva di aree dismesse o da recuperare all’interno di un mutato orizzonte di sostenibilità sociale e ambientale, «ponendosi l’obiettivo – sottolinea Oriella Savoldi della segreteria della Camera del Lavoro – di favorire il rilancio del lavoro e di nuovi lavori facendo leva sulla vocazione industriale bresciane. Una prospettiva possibile che la Cgil riconosce essere in sintonia con la propria proposta di Piano per il Lavoro».

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

In particolare e offrendo di seguito alcune sintetiche considerazioni, la CGIL ha apprezzato:

• la scelta di mantenere la vocazione produttiva di aree dismesse da recuperare e/o bonificare all’interno di un mutato orizzonte di sostenibilità sociale e ambientale, ponendosi l’obiettivo di favorire il rilancio del lavoro e di nuovi lavori facendo leva sulla vocazione industriale bresciana. Una prospettiva possibile che la CGIL riconosce essere in sintonia con la propria proposta di Piano per il Lavoro  e che presuppone uno sforzo sinergico da perseguire attraverso la strutturazione di un confronto trasparente, mirato e continuativo con le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali.

L’importanza per l’interesse generale della riqualificazione di aree cittadine dismesse e/o sottoutilizzate attraverso un processo di rigenerazione dinamico e moderno capace di proporre soluzioni tipologiche e funzionali innovative impone una progettazione partecipata da sottrarre all’esclusiva disponibilità dei diversi interessi in campo.

In quest’ottica si deve collocare il “Patto di convivenza” per la permanenza vitale dei complessi industriali esistenti, perseguendo il contenimento dei disagi che possono scaturire nei contesti densamente abitati. E, aggiungiamo, a maggior ragione,  il recupero di aree dismesse, con particolare riguardo a quelle inquinate da bonificare.

• la necessità enunciata di un cambio di rotta rispetto alla crescita edilizia perseguita nel recente passato che ha consegnato il settore delle costruzioni alla grave crisi in cui versa attualmente, alimentando la crisi ambientale più generale per eccesso di consumo del suolo e di cementificazione urbana. La salvaguardia del suolo presuppone la definizione di un Programma di riduzione delle Discariche e delle Cave in coerenza con le Direttive europee vigenti e, per quanto attiene alle discariche, nella prospettiva di sviluppo della Raccolta Differenziata, adottata dal Comune.

• la riduzione dei volumi di edificazione già previsti nell’ambito del PGT, sebbene la sottovalutazione evidente e trasversale negli ambiti politici, istituzionali, economici e sociali degli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici in atto con il loro portato di danni e ricadute negative su economia e benessere sociale abbia spuntato lo sforzo per il perseguimento delle scelte di mitigazione necessarie che, come noto,  trovano massima efficacia nell’obiettivo “consumo del suolo zero”. Tanto più considerando la disponibilità di un vasto patrimonio di abitazioni rimasto vuoto o di edifici da rigenerare e recuperare attraverso processi che devono essere sviluppati e sostenuti da iniziative pubbliche non “deregolatorie” ma di accompagnamento strutturato e con politiche fiscali che nei limiti del possibile il Comune dovrà proporsi, fino alla riduzione degli elevati oneri urbanistici. Rinnovare e riqualififcare il territorio già urbanizzato è condizione essenziale per la rigenerazione urbana, a prescindere dallo sviluppo demografico, anche nell’ottica prevista dalle strategie europee per il risparmio e l’efficenza energetica e degli obiettivi di rilancio industriale -e occupazionale- nei settori più investiti dall’innovazione tecnologica;

• il riconoscimento del valore strategico dei Servizi, ponendosi l’obiettivo di promuovere progettualità condivisa dei quartieri per l’individuazione di servizi prioritari, che, secondo la nostra organizzazione, dovrebbe riaggiornare un Piano più generale dei Servizi;

• lo sviluppo del Trasporto Pubblico Urbano con la previsione di nuove linee nell’orizzonte della Mobilità sostenibile; orizzonte che tuttavia nei continui tagli al trasferimento di risorse finanziarie agli enti locali rischia di essere pregiudicato e che, al contrario, quale ambito di investimento strategico chiederebbe una visione più ampia e scelte più coraggiose per il futuro della città e del suo territorio, non calibrate esclusivamente sulla necessità di contenere i costi come già annunciato da Provincia e Comune;

• il mantenimento, miglioramento e incremento degli elementi naturali del paesaggio e  l’incremento delle aree verdi per concorrere alla riduzione delle criticità ambientali che comporterebbe una particolare attenzione anche alla salvaguardia dei contesti in cui si collocano e dunque di salvaguardia del Paesaggio più generale.

In questa prospettiva devono collocarsi anche le progettazioni di recuperi e le  compensazioni “verdi”, evitando abbattimenti di strutture che restituiscono alla città la stratificazione temporale (simbolica) su cui si è sviluppata. E l”individuazione, oltre la classificazione del  sistema delle “belle arti”,  delle strutture e architetture  di importanza storica da salvaguardare a beneficio del Paesaggio bresciano attraverso l’aggiornamento delle mappature disponibili e l’adozione conseguente di azioni per la loro valorizzazione e messa a reddito, anche ai fini dello sviluppo di azioni per la promozione culturale, del  turismo e dell’occupazione;

• la centralità di azioni per la salvaguardia di: acqua, aria, terra che secondo gli intenti dichiarati dovrà concretizzarsi in azioni per il miglioramento qualitativo nei confronti delle principali matrici ambientali;

A questo proposito, il rischio accertato di contaminanzione che incombe sulle acque profonde per la presenza di fonti inquinanti ben oltre il sin-caffaro, impone obiettivi di messa in sicurezza e bonifica da perseguire con maggiore determinazione attraverso la definizione di un Piano complessivo di bonifica, per mettere al riparo la salute della popolazione e dell’acqua bene comune in modo  coerente con i principi espressi, e per i quali il Comune si faccia parte attiva verso i diversi livelli istituzionali richiamandoli alle loro responsabilità;

• la necessità di individuare azioni di rafforzamento della rete ecologica; per una migliore qualità ecologica e ambientale del territorio bresciano

Ciò premesso, in estrema sintesi, le scelte e le azioni del governo comunale dovranno coerentemente misurarsi con i principi espressi nel Quadro Strategico e nel Piano Programmatico della Variante Generale del P.G.T., raccogliendo nella fase di approvazione della Variante tutte quelle sollecitazioni che mirando all’interesse generale perseguano uno Sviluppo più sostenibile della città, strutturando i necessari livelli di confronto democratico e guardando alla necessità di salvaguardare il patrimonio culturale e ambientale della città, di perseguire la coesione sociale e l’incremento occupazionale, quali condizioni essenziali per favorire la vivibilità, il ben-essere e il rilancio economico,  in contrasto alla crisi e al rischio di ulteriore degrado, depauperamento e  impoverimento.

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