Banco di Brescia, nella relazione semestrale l’utile netto supera i 10 milioni di euro

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Nei primi sei mesi del 2015, il Banco di Brescia ha conseguito risultati economici moderatamente soddisfacenti. Alla tenuta della “gestione caratteristica”, si è contrapposto un ulteriore deterioramento della qualità del credito (soprattutto del settore immobiliare) che ha determinato un nuovo aumento del volume delle rettifiche. L’utile netto di periodo è risultato pari a 10,2 milioni,

contro 30,8 milioni al 30 giugno 2014 e 9 milioni al 31 dicembre 2014. Gli aggregati patrimoniali confermano la robusta posizione finanziaria della Banca.

Mezzi amministrati della clientela a 32,4 miliardi, in crescita dell’1,4% rispetto al 31 dicembre 2014. Crediti verso clientela a 12,6 miliardi, al pari dell’ammontare di fine 2014. Patrimonio netto a 1.400 milioni e CET 1 al 14,68% (13,97% l’anno prima), ben oltre il target fissato da Basilea 3

Proventi operativi a 241,7 milioni (-5,7% rispetto al valore del primo semestre 2014)

Oneri operativi a 138,2 milioni (-0,3% rispetto al valore del primo semestre 2014)

Rettifiche di valore nette su crediti a 81,3 milioni contro 66,7 milioni del primo semestre 2014

Questi, in sintesi, i principali risultati al 30 giugno 2015 del Banco di Brescia (Gruppo UBI Banca) approvati il 3 agosto 2015, dal Consiglio di Amministrazione, presieduto da Costantino Vitali.

I DATI PATRIMONIALI AL 30 GIUGNO 2015 – Al 30 giugno 2015 gli impieghi con la Clientela della Banca si sono attestati a 12,6 miliardi di euro, uguale ammontare di fine 2014. Per categorie, i crediti commerciali (finanziamenti per anticipi su effetti e documenti sbf) e le altre forme tecniche a breve termine, come denaro caldo e operazioni in pool sono aumentati del 2,6%, mentre i conti correnti (affidamenti per cassa) sono diminuiti del 7,4%. I mutui, che pesano per il 68% del totale dei crediti in bonis, si sono mantenuti all’incirca sullo stesso livello del 31 dicembre 2014, con nuove erogazioni per 854 milioni che hanno più che compensato i 787 milioni di mutui giunti a scadenza.

Le difficoltà di alcuni settori portanti dei tessuti produttivi di pertinenza della Banca (come l’immobiliare ed il siderurgico) hanno continuato a riflettersi negativamente sulla qualità dell’attivo. In tale contesto, i crediti deteriorati della Banca (1.535,4 milioni) sono aumentati del 2,1% rispetto all’ammontare del 31 dicembre 2014. Al loro interno, le sofferenze nette, pari a 442,3 milioni, sono cresciute del 7,6% ed il loro rapporto rispetto agli impieghi complessivi è risultato pari al 3,52% (un punto abbondante in meno rispetto al 4,62% di fine maggio registrato dal Sistema). Il costo del credito si è fissato su base annua all’1,29% rispetto all’1,03% di giugno 2014 ed all’1,45% di fine 2014.

Al 30 giugno 2015 i mezzi amministrati della Clientela si sono attestati a 32,4 miliardi di euro, in crescita dell’1,4% rispetto al saldo di fine 2014. Al calo della consistenza della raccolta diretta (diminuita da 10,6 a 10,2 miliardi), si è contrapposto l’incremento di quella indiretta che, ai valori di mercato, è aumentata da 21,4 a 22,3 miliardi di euro; in particolare la componente relativa al Risparmio Gestito registra un incremento superiore all’8%. Occorre, peraltro, segnalare che la flessione della raccolta diretta è in gran parte dovuta alla scelta di accentrare presso la Capogruppo l’attività di emissione dei prestiti obbligazionari e di attribuire alle Banche Rete il solo ruolo di collocatrici.

A fine giugno, il patrimonio della Banca, al netto dell’utile d’esercizio, è risultato pari a 1.400 milioni di euro, come al 31 dicembre 2014. Il rapporto fra il capitale primario di classe 1 ed il totale delle attività di rischio ponderate (CET 1) si è fissato al 14,68% (era il 13,97% al 30 giugno 2014), ben oltre il valore target di Basilea 3, a conferma della solidità patrimoniale dell’Istituto.

I RISULTATI ECONOMICI AL 30 GIUGNO 2015 – Al 30 giugno 2015, i proventi operativi, pari a 241,7 milioni, hanno registrato un calo del 5,7% rispetto all’anno precedente. A tale andamento hanno concorso, in particolare, le commissioni nette (102,2 milioni) che sono diminuite dell’11,1% rispetto al primo semestre 2014, soprattutto a causa di un minore volume di vendite e della ridotta retrocessione sull’attività di collocamento dei titoli di Gruppo. Il margine di interesse si è attestato a 129,4 milioni, in tenuta rispetto all’analogo valore dello scorso esercizio – come da previsioni – ed ha beneficiato della politica di abbassamento del costo della raccolta operata dalla Banca nel corso dei primi mesi dell’anno. Il risultato netto dell’attività di negoziazione e copertura, pari a 4,3 milioni, è quasi triplicato rispetto all’analogo valore dell’anno precedente, per la favorevole intonazione dei mercati finanziari. Gli altri proventi ed oneri di gestione (5,7 milioni) hanno scontato la forte contrazione della voce “commissioni istruttoria veloce”.

Gli oneri operativi si sono attestati a 138,2 milioni, in lieve flessione rispetto a quelli contabilizzati nei primi sei mesi del 2014. Le spese per il personale, pari a 79,4 milioni, hanno mostrato un leggero incremento (+2,8%), soprattutto da porre in relazione agli effetti della piena applicazione del Contratto nazionale di lavoro. Le spese amministrative sono ammontate a 55,3 milioni, in flessione del 3,0%; il loro contenimento è principalmente ascrivibile alla gestione degli immobili e alle spese per servizi di outsourcing. Gli ammortamenti, pari a 3,5 milioni, si sono ridotti del 19,5%.

La politica prudenziale di gestione del rischio di credito, in particolare per quanto attiene agli affidamenti relativi al comparto immobiliare, ha elevato le rettifiche sugli impieghi da 66,7 a 81,3 milioni, intervenendo prevalentemente su posizioni già deteriorate.

Il risultato d’esercizio si è fissato a 10,2 milioni, contro i 30,8 milioni dei primi sei mesi del 2014. Occorre peraltro ricordare che il risultato netto della Banca al 31 dicembre 2014 era ammontato a 9 milioni di euro. Al 30 giugno 2015, la struttura operativa del Banco di Brescia si articolava in 288 sportelli, 9 Direzioni territoriali, 9 Private & Corporate Unity, 12 Corner, 6 Centri Estero e 6 Crediti territoriali, con 2.388 dipendenti.

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