Antagonista colpito dal foglio di via, la Questura: soggetto pericoloso

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Un altro antagonista è stato colpito dal foglio di via della Questura: B.A. non potrà più mettere piede nel comune di Brescia per tre anni. A denunciare il provvedimento, con un comunicato stampa, il Magazzino 47, l’Associazione Diritti per tutti e il Kollettivo Studenti in lotta che accusano la polizia di usare arbitrariamente "questa misura, particolarmente odiosa e lesiva delle libertà personali, benchè in assenza di condanne definitive".

Immediata la risposta della Questura che, con foto allegate (una quella pubblicata), sottolinea come il provvedimento sia "motivato in modo estremamente articolato e si fonda sui numerosi reati contestati  all’interessato e commessi negli ultimi anni, il più delle volte in occasioni di manifestazioni, nel corso delle quali egli ha assunto atteggiamenti violenti o di danneggiamento e comunque costituenti reato". La Questura chiarisce anche che il foglio di via è una misura preventiva e che quindi non sono necessarie condanne ma "circostanze di fatto concretamente apprezzabili, indicative della pericolosità".

Ma i militanti di estrema sinistra non concordano e parlano di chiara "strategia della Questura, sovente spalleggiata dalla Procura, e perfettamente in linea  con le direttive del governo Renzi: colpire chi non ha intenzione di allinearsi al pensiero unico del neoliberismo selvaggio, dell’austerity, della precarietà, dello smantellamento dei diritti e in generale  dell’attacco alle condizioni di vita delle fasce più deboli della  popolazione". "L’obiettivo – conclude la nota – è quello di intimidire e scoraggiare chi non ha intenzione di accettare la distruzione di reddito e welfare, la precarizzazione continua, la devastazione dei territori per i profitti di pochi, l’attacco costante ai diritti dei migranti e il riemergere di tentativi neofascisti e/o apertamente razzisti di cavalcare la cosiddetta emergenza profughi". Le Associazioni promettono la ripresa di manifestazioni a settembre e intanto dichiarano che farnno di tutto affinché il giovane colpito dal provvedimento possa rientrare in città. 

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