La comunicazione della Prefettura, arrivata con una circolare al comune di Pontevico che avvertiva della prossima collocazione di una decina di profughi nell’ex caserma della Polizia provinciale chiusa un paio di mesi fa in seguito alla spending review, non è andata già al primo cittadino del Comune della Bassa bresciana.
Sul Giornale di Brescia il sindaco si è sfogato: “E’ risaputo che accanto all’ex caserma della Polizia provinciale è sorta la cosiddetta moschea e aggiungere questa nuova struttura vorrebbe dire mettere a repentaglio l’ordine pubblico e creare nuovi problemi di sicurezza. Tutto questo senza dimenticare l’amarezza che sorge spontanea nel sentirsi comunicare una decisione presa senza nemmeno consultare l’Amministrazione comunale, che è stata informata solo a fatti compiuti, senza alcuna possibilità di far sentire la sua voce e, soprattutto, quella dei cittadini che rappresenta”.
ritengo che l’unica soluzione percorribile sia quella di avviare una campagna di aiuti nei territori massacrati dalla guerra per fermare la guerra, ecco quello che bisognerebbe fare. il resto è come mettere un cerotto su una ferita di arma da fuoco
bravo, sindaco. questo governo sta imponendo quasi fossimo in dittatura. in effetti quando un premier si autoproclama premier senza elezioni e impone tutto dall’alta non si parla di dittatura???
Poster giganti di alfano e renzi mano nella mano sui muri della moschea…santini protettori come san cristoforo per gli automobilisti , santi renzialfano protettori dei clandestini
Attenzione perché avanti di questo passo, qualche magistrato di parte ordinerà gli arresti dei sindaci contrari ai diktat della prefettura. Altro che sovranità popolare!
Bravo, bella teoria. Così invece qualche magistrato di parte (l’altra, ovviamente) farà finta di niente…
Nel senso di fascisti…
lascia stare i’imam Al Fan Ho!
bene, chiudiamo le caserme delle ff.oo. per motivi di spending review e poi le riapriamo buttando via migliaia di euro per metterci i turisti clandestini… sempre meglio