Chiusura uffici poste, Mottinelli (Provincia) e Zanni (Acb) invitano i Comuni a ricorrere al Tar

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Esprimono soddisfazione il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli,  e il Presidente dell’Associazione Comuni Bresciani, Gabriele Zanni, per la decisione del TAR della Toscana di congelare la chiusura di 59 uffici postali in merito alla nota vicenda dell’applicazione del piano di razionalizzazione di Poste Italiane nei piccoli paesi di montagna.

«Una pronuncia importante che segue e conferma quella del TAR del Friuli Venezia Giulia, aprendo un nuovo scenario favorevole ai piccoli comuni di montagna. E’ chiaro – ha dichiarato il Presidente Mottinelli – che la necessità di risparmiare per Poste Italiane non può penalizzare un servizio, prezioso soprattutto a chi vive in montagna. La stessa sentenza sottolinea che si deve tenere in  seria e doverosa considerazione la situazione geografica e orografica dei singoli territori interessati dal piano di razionalizzazione nonché le proposte che dai comuni interessati dovessero giungere».

 Si ricorda che per la Lombardia è prevista la riorganizzazione di 175 uffici, di cui 16 sul territorio bresciano: chiusura per Piancogno, Botticino, Leno, Mazzano, Provaglio d’Iseo, Marcheno, Villa Carcina e Gardone Valtrompia, razionalizzazione per Valvestino, Prestine, Bagolino, Ono San Pietro, Maderno, Incudine, Palazzolo e Desenzano del Garda.

«Il problema della razionalizzazione del servizio postale si è già posto con continuità negli anni scorsi, nonostante le continue azioni della nostra Associazione per limitare i deleteri effetti della diminuzione del servizio postale, soprattutto nelle realtà di ridotta dimensione, ove l’Ufficio postale costituisce un vero e proprio presidio per i servizi ai cittadini, di preminente interesse, ha dichiarato Gabriele Zanni. Anche la giurisprudenza è sempre più chiamata ad intervenire su un tema evidentemente molto sensibile a livello locale e il contenzioso nelle singole realtà regionali si è animato anche presso diversi Tar. Confidiamo in una decisione concreta e a nostra vantaggio anche da parte del tar Umbria che si sta esprimendo in questi giorni».

Provincia e Associazione Comuni Bresciani avevano incontrato, insieme ai sindaci del territorio  interessati dalla  chiusura e dalla razionalizzazione degli uffici postali, i dirigenti bresciani e regionali di Poste Italiane.

Un tavolo bresciano che non aveva portato alle conclusioni sperate: Poste Italiane aveva comunicato che non ci sarebbe stato margine per rivedere le decisioni prese. I due Presidenti, restando a disposizione dei Comuni interessati, suggeriscono ai Sindaci di promuovere un analogo ricorso al tribunale amministrativo regionale sulla scorta delle due esperienze del Friuli e della Toscana.

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