Dimesso da poco, 14enne muore per un malore. Aperta un’inchiesta

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Era tornato a scuola, all’Itis di Lonato, dove frequentava il primo anno, dopo una settimana di ricovero all’ospedale di Desenzano. Per Alessandro Medole, 14enne di Medole (Mn) avrebbe dovuto filare tutto liscio, i medici avevano fatto tutti gli accertamenti del caso e avevano deciso di dimetterlo, ma dopo poche ore dall’ uscita da scuola il ragazzo si è sentito male e è morto.

Nessuno a potuto fare niente per evitare la tragedia, probabilmente causata da un’emorragia interna. La Procura di Mantova ha aperto un’inchiesta che dovrà accertare la causa esatta della morte del 14enne ed eventuali responsabilità da parte dei medici dell’ospedale di Desenzano che l’avevano dimesso pochi giorni prima.

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8 Commenti

  1. le ragioni sono ancora da accertare quindi non mi permetto di giudicare, ma a desenzano per la mia esperienza non tornerei nemmeno se avessi da togliere un callo al piede

  2. puntare il dito contro gli eventuyali errori dei medici non servirà a riportare in vita il ragazzo, piuttosto ad evitare che succeda a qualcun’altro. si sbaglia, il problema è che quando sbagliano i medici ad essere in gioco è la nostra vita. Rip

  3. d’accordo con rita…pessima esperienza anche per me a desenzano. sono andato al pronto soccorso per un dolore addominale e oltre ad aver aspettato due ore pèrima di essere visitato mi hanno liquidato con un antigas…risultato? al civile dopo due settimane mi hanno trovato un calcolo ai reni

  4. I disservizi che tutti subiamo sono ancora nulla rispetto a ciò che ci attende. Ormai l’obbiettivo è arrivare a servizi decenti solo per chi può pagare, chi non avrà i mezzi e sarà costretto a rivolgersi al pubblico farà i conti con continui tagli e servizi sempre più scadenti (non per colpa di medici e personale costretti a lavorare in condizioni disastrose per i continui tagli). Questi sono i temi sui quali mobilitarsi, ma purtroppo le armi di distrazione di massa sono efficaci e la ggente urla contro gli stranieri e qualunquisticamente contro i politici. L’errore è sempre possibile, ma i tagli alla sanità e le privatizzazioni c’entrano eccome!

  5. Non si legge per cosa il giovane fosse stato ricoverato, ma questa “fretta” nel dimettere pazienti che hanno subito persino interventi chirurgici non semplici fa parte di quanto un po’ tutti, direttamente o indirettamente, abbiamo sperimentato. Un problema di posti letto sempre più carenti, di assistenza considerata solo un costo da ottimizzare, di tagli su tutto e su tutti con tanto di budget (!) da raggiungere in capo ai medici, considerati manager e non professionisti al servizio della salute dei pazienti. Triste attualità.

  6. dispiace leggere certe notizie con una certa frequenza sospetta purtroppo! una volta ricordo questa struttura era l’eccellenza la sede dove i migliori medici ed infermieri volevano esercitare. oggi per diverse ragioni e non ovviamente per tutti i reparti non e’ più cosi’ !

  7. noi siamo per le strutture pubbliche ma il motivo per cui molti emigrano per esempio nella struttura privata ma accreditata di peschiera un motivo ci sara’ .

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