Scontro tra tornado, Procura di Ascoli: carenze organizzative alla base della tragedia

3

L’inchiesta sulla morte dei quattro piloti dell’Areonautica – i capitani Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri e Paolo Franzese – che il 19 agosto 2104 hanno perso la vita durante il volo di esercitazione in cui si sono scontrati due tornado sopra il cielo di Ascoli Piceno, potrebbe essere ad una svolta.

Secondo quanto scrive il Giornale di Brescia sembra che i due tornado si siano trovati a transitare erroneamente nello stesso punto e nello stesso momento per “carenze organizzative” nella pianificazione e nell’assistenza al volo, e non per un errore dei piloti Valentini e Dotto, alla guida rispettivamente di Freccia 21 e Freccia 11. Addirittura sembra che Alessandro Dotto non dovesse nemmeno partecipare alla missione, ma che la malattia di un collega, l’abbia portato a sostituirlo all’ultimo minuto.

I giudici di Ascoli Piceno che conducono l’inchiesta hanno acquisito tutto il materiale audio e video necessario per provare a capire cosa sia andato storto quel terribile giorno. A quanto pare sembra che non ci siano state comunicazioni durante il volo con i piloti, che quindi non avrebbero avuto idea della posizione l’uno dell’altro.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

3 Commenti

  1. La notizia è drammatica, perchè sentire parlare di carenze operative pensando ad aerei militari che viaggiano a 350 metri al secondo e per giunta in un’esercitazione, non può che gettare discredito su tutta l’Aeronaitica Militare Italiana. Erroneamente transitavano nello stesso punto, si dice, quindi il Tornado della Valentini era addirittura a 1.000 piedi di altezza anzichè a 9.000 senza che nessuno comunicasse nulla. Terrificante.

  2. Non mi stupisce per niente. E’ un settore dove regna il privilegio, dove ancora ti puoi permettere, a spese nostre, di andare in pensione a 45 anni con un bel gruzzoletto, dove i lazzaroni vivacchiano e i furbi fanno altri lavori. Non è facile accedere per i comuni mortali a semplice concorso. E’ logico che ci siano carenze organizzative e poi che accadano incidenti del genere, è il minimo. Anche questo sarebbe un settore dove operare, senza se e senza ma, profondi tagli lineari. Ma, in questi come in altri ambiti, costosissimi per la gente, non si fanno nè mai si faranno.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome