Notifica di “avviso conclusione delle indagini preliminari” per Andrea Brunello, amministratore unico di Artematica e Giuseppe Mazzardi, segretario della Fondazione Brescia Musei. I due – secondo quanto riporta il Corsera di Brescia – sono indagati per truffa in concorso. “È responsabile quanto me – dichiara Brunello al Corriere riferendosi al segretario Mazzardi – mi hanno trattato come il capro espiatorio, ma ora è venuta fuori la verità. Brescia Musei non poteva non sapere che avevo truccato i visitatori delle mostre”. La truffa riguarderebbe il numero di biglietti staccati per le mostre Matisse e Inca organizzate da Artematica durante il mandato Paroli. Artematica avrebbe gonfiato i numeri per ricevere il premio dalla loggia al superamento dei 230mila visitatori di Matisse e ai 200mila degli Inca.
Ora la società trevigiana guidata da Brunello è in liquidazione e lui non si tira indietro dalle proprie responsabilità: “È tutto vero, l’ho ammesso: non avevo raggiunto quei numeri, li ho truccati. Però, guardando i numeri delle mostre organizzate dopo di me da Brescia Musei, penso a quella sulla Collezione Daimler e ai suoi 40 mila visitatori circa, posso dire che le mie sono state un successo: oggi, con i 113 mila visitatori paganti e reali di Matisse bacerebbero dove cammino”.
non ho mai dubitato che anche brescia musei fosse a conoscenza della truffa, certo è che se andassimo a spulciare tutti i numeri delle passate mostre sai quante gonfiature potremmo trovare.
l’importante è che chi sbaglia paghi…non è mai errare la cosa sbagliata ma perseverare
Come sempre è il dio Denaro a farla da padrone. Prima Goldin, adesso questi, ecc. Insomma vogliamo ammettere che ci va poca gente ai musei, che sono strapieni se sono gratis? Questi gonfiano i biglietti come una volta si mandavano le cartoline false per votare le canzoni che poi il pubblico non gradiva. Ma in Italia siamo abituati così: ci impongono un’opera come la metropolitana e ci obbligano ad usarla anche se non ne vediamo la necessità, fanno studi per dimostrare che viene usata tantissimo e poi le strade sono ancora trafficatissime, a volte anche più di prima. Basta!!!
se fosse accertato un concorso nella truffa vorrebbe dire che qualcuno all’interno di Brescia Musei ha spartito i maggiori introiti con Brunello? E che quindi dovrebbe restituire il maltolto? Ma la figura peggiore, in ogno caso, la fa in questo caso chi, ai vertici di Brescia Musei, non si è accorto di nulla. come sa dis en bresà?
Ma i Dirigenti del Comune di Brescia lautamente pagati e i politici in auge lautamente votati erano a Oz al Cinema? Tristezza