L’ex sindaco Corsini a il Giornale: ho detto sì alla nostra fine. Ed è polemica

0

"Ho detto sì alla nostra fine. E a quella della Carta", così si intitola l’intervista de il Giornale all’ex sindaco di Brescia e attuale senatore Pd Paolo Corsini, che spiegando le ragioni del suo voto a favore della riforma del Senato aggiunge: "Ho votato un testo sgrammaticato, ora il premier dovrà discutere con noi". Parole che anche a Brescia hanno suscitato polemiche.

Da segnalare, ad esempio, l’attacco di Francesca Parmigiani, presidente dell’Anpi bresciana e consigliere comunale di Sel in città, che così commenta l’intervista su Facebook: "Mi dispiace, ma non abbiamo bisogno di lacrime da coccodrillo; abbiamo bisogno di coraggio e di coerenza: Casson, Mineo e Tocci hanno dimostrato che, volendo, dissentire era possibile".

ECCO IL TESTO INTEGRALE (LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE DE IL GIORNALE)

Roma – Lo sguardo corrucciato di Tommaso Tittoni, il piglio impietrito di Ivanoe Bonomi. La storia racchiusa nel corridoio dei busti precipita poco più in là, nel gruppo di senatori che discetta delle scollature del ministro Boschi.

L’immagine del Napolitano claudicante che si avvia all’uscita dell’Aula, temporeggiando fino a parlare con l’incanutito Casini, sembra il simbolo di un mondo che si ferma. Paolo Corsini, già docente di Storia moderna all’Università di Parma, «anima» critica e pensante del gruppo dei Trenta che si è opposto per mesi al ddl Boschi, vive in queste ore dentro di sé l’amarezza di qualcosa che va via per sempre. Non un «suicidio» vero e proprio, come per gli altri, ma solo per «questioni di età. Ciò che mi rincuora è che ho una casa e degli studi che mi aspettano. Questo non è più il mio tempo, non è la mia cultura politica».

Senatore, però poi alla fine anche lei ha votato a favore. Con quale sentimento? Amarezza, rassegnazione?

«Soprattutto amarezza, indubbiamente. Un gran magone, e nessun entusiasmo. Anche per la consapevolezza che si tratta di un testo molto sgrammaticato. Ho letto con piacere che anche un giurista come Onida ne abbia convenuto. Per non dire delle riserve critiche sul contenuto… È un voto che mi lascia deluso».

Ma allora ha votato per la cosiddetta «disciplina di partito»?

«Ritenevo e ritengo che in questo caso, si tratta di materie istituzionali, non si possa porre la questione. No, alla fine noi della minoranza ci siamo decisi a votare in virtù dei risultati acquisiti nella mediazione. Un successo».

La grancassa renziana dice ben altro.

«Guardi, la verità è che anche l’esito del voto finale ha dimostrato che non il soccorso dei verdiniani, bensì l’idea di arrivare a un compromesso con la minoranza interna, abbia compattato il Pd e sbloccato la situazione. La conseguenza sarà che Renzi dovrà acquietarsi e capire che gli conviene discutere con il suo partito».

Mi sembra un ottimista. Per risultati si riferisce alla questione dell’elezione dei senatori «in conformità»?

«Anche. Non sono un giurista, ma giuristi di peso ci hanno confermato che si tratta di un’allocuzione stringente di cui non si potrà non tener conto nella legge quadro bicamerale che dovrà stabilire i criteri delle leggi elettorali regionali».

Un po’ pochino… Altri risultati?

«Il bilanciamento sull’elezione del presidente della Repubblica: nessun partito da solo sarà in grado di eleggersi un candidato. E i due giudici della Consulta…».

Certo che con il combinato disposto dell’Italicum non lascia ben sperare.

«Vero, l’interrogativo di fondo resta: adesso siamo tutti d’accordo per una democrazia decidente e governante, però rischiamo di diventare una democrazia esecutiva, nella quale il potere esecutivo sussume quello legislativo».

D’altronde l’iniziativa del governo in una materia del genere ha costituito un vero «strappo», addirittura il ddl è stato denominato «Boschi», un ministro.

«Uno strappo forte, palese fin dalla commissione, quando si è votato con il governo che poneva delle fiducie…».

Per finire con l’assenza di un dibattito in aula sulle questioni concrete.

«Già. È emersa in tutta la sua evidenza la gracilità della cultura istituzionale di questa legislatura. Se penso ai Padri costituenti… Qui siamo a livello di Wikipedia ».

Questione generazionale o mancanza di selezione della classe dirigente?

«La seconda: la crisi dei partiti ha portato a una regressione totale».

Tra i suoi colleghi molti hanno votato sotto la minaccia delle elezioni.

«Moltissimi, ma non nel nostro gruppo. Andare al voto con il Consultellum proprio non si poteva, Renzi non avrebbe mai preso la maggioranza».

Allora meglio conservarsi uno scranno per altri due anni… Ma che razza di Repubblica stiamo diventando?

«Questo non lo so. Avverto solo una percezione di profonda nostalgia… Penso alla Costituzione del ’48, a chi la scrisse, a noi che non siamo riusciti neppure a realizzarla mai compiutamente. E ora la cambiano così radicalmente… Che tristezza».

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. Corsini non è persona che strappa consensi e simpatia a mille, ma bisogna riconoscerlo è un vero amministratore ed un vero politico. Sono di destra da sempre e l’ho contrastato nelle elezioni cittadine come ho potuto (lecitamente ovvio!). Ma resta l’ultimo sindaco a cui imputo errori ma anche una vera visione della città in tutti i suoi aspetti. Forse le sue capacità vengono viste come un problema dai poveri imbecilli che oggi guidano la nazione. Le teste che sanno pensare fanno paura. Meglio degli idioti ma con un profilo twitter! E’ dura da dire ma ci manca un vero sindaco! Se buttasse alle ortiche lo schieramento politico di cui fa parte e che ora di fatto rinnega tutto quello per cui Corsini ha lavorato una vita io sarei pronto a sostenerlo come sindaco di Brescia!

  2. caro Non, dimentica che il signore in questione è fu il sindaco della metropolitana e dell’incorporazione di ASM in A2a: due scelte catastrofiche per le risorse del Comune, scelte che peseranno in eterno sui bilanci. Lasci perdere, la prego: di altro abbiamo bisogno.

  3. e qui caro Minculpop ti sbagli! La metropolitana iniziò ben prima di Corsini. Basti ricordare la pessima e maleducata reazione dell’allora sindaco Martinazzoli davanti alle parole del prof. Bernardo Secchi (scelto da Corsini come urbanista) alla camera di commercio durante un dibattito sulla città, nel quale appunto veniva bocciata la metropolitana e promosso il tram. Per la ASM le ricordo l’assordante silenzio di destra e sinistra caro signore. L’assordante silenzio dei sindacati. Come real politik so bene che di fronte a certe operazioni calate dall’alto (molto alto Forza Italia e PD ai vertici non la base…) un sindaco per bravo che sia non può fare nulla se non cercare di arginare l’ondata! Guardi bene le mosse di economia e di politica non solo locale. lì troverà i nomi di politici di destra e sinistra, di presunti imprenditori vicini alla destra e alla sinistra! Come ho scritto io sono di destra ma non voglio mandare all’ammasso il cervello chiudendo gli occhi solo perché non mi fa comodo vedere. Su metropolitana e ASM ho visto bene anche i miei…. Quindi se lei aspetta altro la rispetto, io credo che un ritorno di una persona capace sia necessario.

  4. Io, al contrario, ricordo le parole spese a favore del Metro; il referendum il cui risultato fu disatteso; ricordo la “furbata” di chiudere i seggi alle 20 di Nina domenica d’estate; ricordo le parole spese a favore dell’incorporazione diAsm in Aem. Ricordo che qualche mese prima che finisse il suo secondo mandato l’allora sindaco dichiaro’ in un’intervista al GdB che si sarebbe concesso un anno sabbatico por dedicarsi agli studi e ai viaggi, salvo dimettersi, repentinamente, da sindaco per candidarsi in Parlamento. Evidentemente abbiamo criteri di valutazione diversi: per questo mi auguro che non si avveri cio’ che lai auspica. Cio’ non toglie che avremmo bisogno di persone carismatiche e capaci.

  5. A questi gli interessa soltanto la poltrona, votare una porcheria di riforma non condivisa perché si rischia di andare a casa. Vergogna.

  6. Corsini sindaco? Per carità, lasciamo perdere. Tre mandati sono stati anche troppo. Certo, rispetto a Del Bono c’è un abisso, come abisso c’è fra le giunte corsiniane e quella Del Bono. Martinazzoli, altro politico che Dio ce ne scampi, è stato l’ideatore del maxidebito metropolitana, come anche del termoutilizzatore, altro massacro per Brescia anche in termini di inquinamento. La fusione Asm Aem altro disastro. Questi politici democristiani, comunisti, e cattocomunisti non badavano al bene dei loro cittadini ma solo ed esclusivamente a spendere per opere inutili. Tra i due c’era una differenza: Martinazzoli è sempre stato saccente e sprezzante verso i cittadini che nemmeno riceveva (tanto lui era superiore e riceveva in massa i voti del clero e di tutti i bigotti intorno alla curia e ne aveva abbastanza), Corsini invece si mostrava simpatico e “operatore in prima persona” dei problemi, tanto da scriverti, telefonarti a casa (evidentemente non aveva i voti “per intercessione divina” come il personaggio precedente). Voltiamo pagina che è meglio, alà…

  7. Triste, ma totalmente consenziente. Conosco Corsini da quando studente dell’Arnaldo studiava saggiamente, lui di Adro, con i migliori della classe per “venirne fuori”: mia sorella, la sorella dell’avv.Scapaticci, l’avv.Cesare Carmignani poi erede dello studio Landriscina. Un saggio opportunista, il Paolo, nella migliore e più nobile accezione del termine, e quindi anche uno che proprio per questo aveva tutte le connotazioni e le attitudini per essere un eccellente uomo politico, in Italia ovviamente. Piange, si dispera, evoca i padri costituenti, la triste “wikipedite”, la regressione dei partiti. Ma,alla fine, vota come e con i Renzi boys e le Renzi girls senza turarsi il naso più di tanto. Non avevo dubbi, non sarebbe mai cambiato.

  8. E tutto sto pippone “amarcordiano” per cosa? Per farci sapere che tua sorella studiava una cifra ai tempi con Corsini, con personaggi nonchè con sorelle di personaggi della Brescia bene noti negli ambienti altolocati ma più o meno ignoti al volgo. Buon per te, ma non serve conoscerlo da decenni per capire che tipo è Corsini, lo capisco anch’io che ho fatto il Castelli molti anni dopo.

  9. Restiamo su posizioni differenti, entrambe legittime. Ma la mia preoccupazione è… e chi allora? Non vorremo beccarci Pasotti e le sue idee un poco troppo già masticate e i suoi io l’avevo detto…. (scordandosi di ricordare anche quante cose sbagliate aveva detto..). Figure nuove… io non ne vedo. I grillini? Io ho esperienze lavorative a Parma e Livorno, che Dio ce ne scampi. Bravi a urlare come pazzi ma poi alla fine…. resta poco, troppo poco per amministrare. La preoccupazione maggiore è che alla fine giunga il solito, con i soliti amici di famiglie “bene” (poi non si sa quante bene e cosa sia questo bene…), vicino ai soliti che da decenni a Brescia gestiscono tutti i più grandi affari (non di business come definizione internazionale…) e sappiamo a chi ci si sta riferendo… Qualcuno ha due nomi? Sarei curioso di sentire i vostri pareri (se riusciamo a fare due parole senza i soliti agitatori e senza la censura immotivata del sito).

  10. queste numerose modifiche alla nostra Costituzione sono l’altra faccia della legge elettorale detta Italicum, con cui si permette a una forza politica di raddoppiare persino i propri voti grazie a uno spropositato premio di maggioranza per primeggiare in una Camera fatta di nominati dalle segreterie dei partiti, visto che ai cittadini è tolta ogni possibilità di scelta. Insomma, per completare questo disegno autoritario serviva la cancellazione del Senato, ovvero la sua riduzione a una Camera delle regioni privata della eleggibilità diretta dei suoi membri da parte dei cittadini. Ma questa camera manterrà prerogative legislative, quali quelle delle modifiche alla Costituzione, il che costituisce un evidente paradosso istituzionale e costituzionale. Siamo ormai di fronte all’instaurazione di un presidenzialismo di fatto, senza regole e controlli, il completamento istituzionale di un disegno oligarchico e autoritario iniziato da Craxi e proseguito con Berlusconi. E’ la proiezione istituzionale dell’attacco al lavoro, alla scuola repubblicana, al diritto all’abitare. Su questi temi non sono accettabili compromessi per “ragioni di partito” né, tantomeno, ci si può accontentare delle inutili briciole che Lei, vergognosamente, definisce “un successo”. La Sua tristezza ricorda grottescamente le lacrime della Signora Fornero, ipocritamente versate mentre massacrava i pensionati più deboli.

  11. C’è un passaggio importante nella riflessione di Corsini che fa sintesi di tutto: il pericoloso passaggio ad una democrazia esclusivamente e prepotentemente centrata sul potere esecutivo. Il tutto mascherato da quel rapido decisionismo di stile manageriale che sarebbe la panacea di tutti i mali politici sedimentati nel potere legisilativo. Ci si dimentica che quello di Renzi è il terzo esecutivo, dopo quelli di Monti e di Letta, a non essere uscito tale come dalle urne elettorali (nè come programma nè come coalizione) e che gli italiani si sono “ritrovati” a gestire il potere. Personalmente credo che il nuovo impianto costituzionale abbinato all’Italicum (il nuovo sistema elettorale) rappresenti più una minaccia che un’opportunità per l’intero sistema democratico e per la sua tenuta. Vedremo.

  12. Non mi va Corsini, però ti do ragione sul fatto che figure di spicco alternative non ce ne sono, nè a sinistra, nè a destra, nè Lega, nè grillini. Già con Del Bono siamo ad una giunta da sottotitoli con gente totalmente impreparata. D’altronde, se guardiamo bene, dopo Boni non c’è mai stata un’altra figura di spicco, tutta gente imposta dai partiti (Trebeschi, Padula, Panella, Corsini, Paroli) e che non piaceva alla gente.

  13. Ehhhhhhhh ….. LA CADREGA ! Hanno imparato cosa vuol dire sia lui che il “bravo” Morgano ! LA CADREGA ragazzi … LA CADREGA ! Tutte le altre cose sono solo CHIACCHERE !

  14. Basta con questa solfa del governo non eletto dai cittadini.
    L’Italia è una repubblica parlamentare e si eleggono dei parlamentari peraltro senza vincolo di mandato. Fino a che non si decidesse di variare questa situazione smettiamola di parlare di presidenti del consiglio non eletti.

  15. Io invece credo nei suoi dubbi che sono in parte anche i miei. Facciamo in fretta facciamo. No io dico facciamolo BENE. Perché oggi c’è renzie ma appena arriva uno che non starà poi più così bene a tutti saranno cavalli amari.

  16. Il peggior sindaco di Brescia ( caffaro, a2a, ciminiere in città, privatizzazioni) si dimostra una nullità politica come del resto tutta la sinistra del PD Partito della Destra. Succubi con molte parole ridondanti ma vuote…….

  17. Non sono rimbambito: mai parlato di Presidenti del Consiglio non eletti dal popolo, cosa non prevista dalla Costituzione, poichè è il Presidente della Repubblica ad “incaricare” un Presidente del Consiglio. Io parlo di programmi di Governo con i quali una coalizione si presenta di fronte agli elettori e quel programma, se vincente, attuerà. E poi parlo di coalizione politica che, se vincente nelle urne, schiererà un Esecutivo che la rappresenti. In sintesi: Monti, Letta e soprattutto l’onnipotente Renzi non rientrano nelle due fattispecie elencate: Renzi non rappresenta nè un suo programma di Governo nè una sua coalizione. E’ Chiaro ? In più, a dirla tutta, Renzi non è nemmeno un parlamentare ed in più ha rinunciato alla carica di Sindaco di Firenze durante il mandato per il quale dei cittadini lo avevano legittimamente eletto. Adesso, tirate le somme e fate voi…

  18. Secondo me il nostro è arrivato agli obiettivi che si era preposto e alla carriera che si è pazientemente costruito. Adesso parla liberamente perchè non ha più nulla da perdere e, come tutti i sinistri, non amando il bene pubblico ma solo il proprio interesse personale e la carriera, ora si permette di sputare nel piatto dove per decenni ha mangiato e a rinnegare il suo partito che gli è sempre servito come strumento per fare carriera (dal Pci radicalchic al Pd radicalchic).

  19. lacrime di coccodrillo da parte di SEL e ANPI e tutta l’estrema sinistra bresciana , lo hanno appoggiato per anni e anni e non sapevano che indivuduo era ?

  20. prima di tutto facciamo chiarezza le due sigle sono sovrapponibili come membri, non rappresentano differenti persone sono le stesse due persone…. solo che usano differenti sigle (un partito e una associazione). Loro possono aver appoggiato Corsini, ma era un appoggio ININFLUENTE e poco consistente numericamente e qualitativamente… Per chi lo accusa della Caffaro…. ma leggiti la storia di questa fabbrica invece di scrivere! LEGGI Marino Ruzzenenti ha scritto un bellissimo libro che venne presentato appunto con Corsini !!

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome