I-Protect, Beretta e Croce Bianca creano il telesoccorso digitale via smartphone

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E’ stato presentato questa mattina nella sede del CSMT a Brescia il nuovo telesoccorso i-Protect che semplifica e velocizza le richieste di aiuto in caso di necessità. Un progetto attraverso cui Beretta, l’azienda di Gardone Val Trompia leader mondiale nella produzione di armi, vuol fare della sicurezza un servizio per la collettività e del quale i bresciani saranno i primi a beneficiare grazie ad una partnership con Croce Bianca.

Un servizio di telesoccorso è attualmente operativo in Croce Bianca: si tratta di un sistema analogico che, grazie ad un pulsante che ad esempio un anziano porta con sé o ha vicino a sè, consente di chiedere aiuto in caso di necessità. Un sistema che tuttavia presenta alcuni limiti tecnici: funziona unicamente all’interno dell’abitazione dell’assistito che ha richiesto il servizio a

Croce Bianca e richiede una linea telefonica fissa ed un dispositivo di Croce Bianca stessa. Con un ulteriore limite: l’assistito deve esser infatti fisicamente in grado di comunicare al telefono con gli operatori di Croce Bianca.

Il telesoccorso i-Protect funziona invece in ogni luogo coperto da rete LTE o Wi-Fi attraverso smartphone, è digitale e quindi in grado di indicare da dove la chiamata è partita e chi ha chiesto assistenza, aprendo sul video della centrale operativa anche la sua cartella personale e fornendo un valido supporto al decision making dell’operatore della centrale.

L’allarme alla centrale operativa di Croce Bianca può anche partire automaticamente: grazie all’accelerometro ed ai sensori che rilevano il battito cardiaco presenti nello smartwatch il sistema può rilevare cadute accidentali e malori e far partire la chiamata di soccorso. Il sistema ha già davanti a sé un altro futuro, quando potrà esser corredato anche da sensori finalizzati a rilevare dati ambientali urbani progetto sul quale Beretta è al lavoro.

"Il punto di partenza di quanto presentiamo – racconta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta – oggi va letto nella strategia che porta la nostra azienda ad essere sempre più vicina alle forze dell’ordine, fornendo loro non solo gli strumenti di difesa, ma un pacchetto completo che dia agli agenti una maggior sicurezza che ricadrà quindi sui cittadini.

i-Protect è l’evoluzione di una tecnologia collaudata che ora viene proposta a beneficio della comunità consentendo a chi è solo, e non necessariamente anziano, di comunicare eventuali emergenze alle strutture delegate al soccorso e di ricevere aiuto. i- protect nasce da una visione sistemica che ha visto collaborare un’azienda privata (Beretta con il suo centro di ricerca e innovazione), il terzo settore (Croce Bianca), Università e CSMT, visione che in futuro ci auguriamo possa coinvolgere anche altre istituzioni".

Carlo Braga – Presidente di Croce Bianca di Brescia – spiega: “Croce Bianca di Brescia, anche all’esito del pluriennale esercizio del telesoccorso e teleassistenza a Brescia – servizio che vede tanti cittadini bresciani rivolgersi a noi anche affidando le loro chiavi di casa perché l’intervento di soccorso ed assistenza sia il più efficace possibile – è convinta che l’evoluzione di questo servizio debba dirigersi non più solo in favore dei cosiddetti “anziani” (oggi chi può stabilire una soglia di età che individua gli anziani ?), ma verso tutte le persone che possono trovarsi in qualsiasi momento della loro giornata ad essere “sole” ed in quel momento avere bisogno di aiuto.

Croce Bianca di Brescia ha pensato non solo ai tradizionali fruitori del servizio di telesoccorso ma, anche, necessariamente esemplificando, a tutti coloro che fanno jogging, vanno in bicicletta o in montagna da soli; ai “single” di ogni età; agli anziani pur autosufficienti e che grazie alla assistenza così congegnata possono allontanare nel tempo il loro ingresso nelle residenze protette; agli anziani ed a tutti coloro che pur autosufficienti in prossimità delle ferie estive vengono strategicamente “ospedalizzati” perché i parenti si possano recare in vacanza; ai pazienti cardiopatici che pur dimessi dall’ospedale perché clinicamente guariti vivono con ansia la loro patologia, e così via. In sostanza, potere contare su un servizio come quello oggi presentato e congeniato con Beretta e l’Università degli Studi di Brescia, vuol dire permettere a tutti di ritrovare in Croce Bianca quell’amico, quel parente, quel vicino di casa da chiamare nel momento del bisogno; anche questa è la missione di Croce Bianca che da oltre 125 anni “Brixianamente Succurrit”.

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