Prosegue la tendenza positiva della produzione industriale

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L’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane – secondo le ultime rilevazioni del Centro studi di AIB – ha consolidato nel terzo trimestre del 2015, al netto dei fattori stagionali legati alla chiusura delle fabbriche nel mese di agosto, il trend positivo rilevato nel primo semestre dell’anno. Prosegue quindi la fase ciclica espansiva dell’economia provinciale, che si inserisce in un quadro nazionale in progressivo rasserenamento, favorito, fra l’altro, dalla ripresa dei consumi privati e dal graduale riavvio degli investimenti in capitale produttivo.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia un calo congiunturale dell’1,5%, ma la dinamica destagionalizzata (ovvero al netto degli effetti derivanti dal minore numero di giorni lavorativi nel trimestre estivo rispetto a quello immediatamente precedente) esprime un incremento dell’1,7%. Il tasso tendenziale, cioè la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente, è positivo per la settima rilevazione consecutiva (+2,0%) ed evidenzia un’accelerazione rispetto a quanto riscontrato nei primi due trimestri del 2015: ciò confermerebbe lo stato di relativo dinamismo della manifattura bresciana. Nonostante gli evidenti progressi di questi mesi, la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) resta ancora molto elevata e si attesta intorno al 28%.

Le aspettative a breve formulate dalle imprese del campione sono complessivamente positive, sebbene siano caratterizzate da una diffusa prudenza. Infatti, le prospettive globali sono state recentemente riviste al ribasso, alla luce del significativo rallentamento dell’economia cinese e dell’inasprimento della fase recessiva in Brasile e Russia. In tale contesto, l’economia bresciana, o quanto meno i suoi segmenti maggiormente export oriented, rischiano di essere penalizzati dalla persistente decelerazione del commercio mondiale, la cui evoluzione ha finora disatteso le previsioni di rafforzamento effettuate nei mesi scorsi. Contrariamente al recente passato, la crescita sarà sostenuta primariamente dalla domanda proveniente dall’area euro (favorita, fra l’altro, dalle misure espansive adottate in primavera dalla BCE e destinate a rafforzarsi nei prossimi mesi) e dal mercato domestico, in cui gli indicatori relativi alla fiducia e all’occupazione mostrano degli evidenti progressi.

La disaggregazione della variazione grezza della produzione per classi dimensionali mostra flessioni per le imprese medio-grandi (-4,0%), maggiori (-3,2%), medio-piccole (-2,5%), grandi (-1,9%) e piccole (-1,2%), mentre l’attività è aumentata in quelle micro (+0,9%).

Per quanto riguarda la segmentazione della dinamica congiunturale per settori produttivi, l’attività è aumentata nei comparti: abbigliamento (+1,8%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+1,6%). E’ invece diminuita nei settori: chimico, gomma e plastica (-4,9%), metallurgico e siderurgico (-4,2%), agroalimentare e caseario (-2,8%), meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (-1,9%), carta e stampa (-1,1%), maglie e calze (-1,1%), legno e mobili in legno (-0,7%), materiali da costruzione ed estrattive (-0,6%), tessile (-0,6%), calzaturiero (-0,5%).

Il tasso di utilizzo della capacità produttiva, attestatosi al 73%, è rimasto pressoché invariato rispetto alla rilevazione precedente (72%), ma è fortemente cresciuto nei confronti del terzo trimestre del 2014 (67%). Le vendite sul mercato italiano sono diminuite per il 39% delle imprese, aumentate per il 24% e rimaste invariate per il 37%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono aumentate per il 21% degli operatori, diminuite per il 42% e rimaste stabili per il 37%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 15%, calate per il 39% e rimaste invariate per il 46% del campione.

I consumi energetici sono diminuiti per il 37% degli operatori, con una variazione media negativa dell’1,5%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dall’83% delle imprese; le scorte di materie prime sono giudicate normali dall’88% del campione.

I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 21% delle imprese, con un decremento medio dello 0,9%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 13% degli operatori, con una flessione media dello 0,4%.

Il costo del lavoro è cresciuto per il 12% delle aziende ed è rimasto invariato per il rimanente 88%. Gli investimenti effettuati nel trimestre sono aumentati per il 15% delle imprese, diminuiti per il 18% e rimasti invariati per il 67%.

Le previsioni per i prossimi mesi rimangono orientate a un cauto ottimismo: la produzione è prevista in aumento da 35 imprese su 100, stabile dal 45% e in flessione dal rimanente 20%. Segnali positivi per il made in Brescia sono attesi nei comparti agroalimentare e caseario, calzaturiero, carta e stampa, legno e mobili in legno, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile. Gli operatori del settore chimico, gomma e plastica non dichiarano significative variazioni nel breve periodo, mentre nuovi cali produttivi sono attesi nell’abbigliamento e nel maglie e calze. Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in aumento per il 24% delle imprese, stabili per il 57% e in contrazione per il 19%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 27% del campione, invariati per 56% e in flessione per il 17%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in rialzo per il 17% delle aziende, stabili per il 63% e in diminuzione per il 20%. La manodopera è attesa in aumento dal 18% degli intervistati, invariata dal 70% e in diminuzione dal 12%.

L’andamento per settore

Abbigliamento – La produzione industriale nel settore è aumentata dell’1,8% rispetto al secondo trimestre. La variazione tendenziale è pari a +2,1%. I consumi energetici hanno registrato un incremento analogo a quello della produzione. Le vendite sono cresciute sia sul mercato interno che sui mercati UE ed extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati del 2,9%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti stazionari (0,0%). Le prospettive a breve sono sfavorevoli per la produzione e la manodopera; sono stazionarie per gli ordinativi sia dall’interno che dall’estero.

Agroalimentare e caseario – Gli operatori del settore evidenziano un decremento della produzione pari a 2,8% sul periodo precedente; la variazione tendenziale è positiva (+0,9%). I consumi energetici sono diminuiti del 2,4%. Le vendite sono calate, in maggior misura sul mercato interno. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,2%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti invariati (0,0%). Le aspettative a breve termine sono positive per la produzione, la manodopera e gli ordini dall’interno; sono stazionarie per gli ordini dall’estero.

Calzaturiero – Il settore registra una situazione di leggero ridimensionamento dell’attività produttiva rispetto al trimestre precedente (-0,5%); la variazione tendenziale è pari a -0,1%. I consumi energetici sono variati come la produzione. Le vendite sono diminuite sul mercato interno; sono rimaste invariate sui mercati UE ed extra UE. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita non hanno subito variazioni (0,0%). Le previsioni per il prossimo trimestre sono positive per la produzione e gli ordinativi dall’interno; sono stazionarie per la manodopera e gli ordini dall’estero.

Carta e stampa – Gli operatori del comparto hanno registrato una caduta della produzione dell’1,1% sul trimestre precedente; la variazione tendenziale risulta positiva (+2,0%). I consumi energetici sono diminuiti come la produzione. Le vendite sono rimaste sostanzialmente stabili sul mercato interno e nei Paesi UE; sono diminuite nei Paesi extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dell’1,3%, mentre i prezzi di vendita non sono variati. Le prospettive a breve sono positive per la produzione, la manodopera e gli ordini dall’interno; sono stazionarie per gli ordini dall’estero.

Chimico, gomma e plastica – La produzione è diminuita del 4,9% rispetto al secondo trimestre di quest’anno, determinando una variazione tendenziale di -1,7%. Anche i consumi energetici sono calati del 4,9%. Le vendite sono diminuite sia sul mercato interno che sui mercati comunitari ed extra comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dell’1,7%, mentre i prezzi di vendita sono calati del 2,7%. Le prospettive a breve sono leggermente favorevoli per la produzione e gli ordini dall’interno; sono stazionarie per la manodopera e per gli ordini dall’estero.

Legno e mobili in legno – La produzione nel settore registra una diminuzione congiunturale dello 0,7%, mentre la variazione tendenziale risulta essere pari a +0,9%. I consumi energetici sono calati dello 0,8%. Le vendite sono aumentate sul mercato interno e sono diminuite sui mercati esteri comunitari ed extra comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,5%, mentre i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Le prospettive a breve sono positive per tutte le variabili prese in considerazione, ad eccezione della manodopera attesa stabile.

Maglie e calze – La produzione è diminuita rispetto al periodo precedente (-1,1%); la dinamica tendenziale è anch’essa negativa (-0,4%). I consumi energetici sono calati nella stessa misura della produzione. Le vendite sono in aumento sul mercato interno e in diminuzione sui mercati UE ed extra UE. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita dei prodotti finiti non hanno subito variazioni. Le aspettative a breve sono negative per la produzione; positive per la manodopera, gli ordini dall’interno e dai Paesi UE; stazionarie per gli ordini dai Paesi extra UE.

Materiali da costruzione ed estrattive – Le imprese del settore evidenziano una variazione congiunturale della produzione pari a -0,6%; rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la tendenza è invece positiva (+2,4%). Anche i consumi energetici sono diminuiti dello 0,6%. Le vendite sono calate in Italia e sono aumentate sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,8%, mentre i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Le prospettive a breve sono favorevoli per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordini dall’interno attesi in leggero calo.

Metallurgico e siderurgico – La produzione è diminuita del 4,2% sul secondo trimestre, mentre la variazione nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno è pari a meno 2,3%. I consumi energetici sono risultati in flessione del 4,2%. Le vendite sono calate sul mercato interno e nei Paesi extra UE; sono rimaste sostanzialmente stabili sui mercati UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti del 2,8% e i prezzi di vendita dell’1,6%. Le aspettative a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione degli ordini dai Paesi UE attesi stabili.

Meccanica di precisione e apparecchiature elettriche – L’attività produttiva ha evidenziato un aumento dell’1,6% congiunturale e del 4,5% tendenziale. I consumi energetici sono cresciuti del 2,0%. Le vendite sono rimaste invariate sul mercato interno e su quello comunitario, mentre sono diminuite sui mercati esteri extra comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono calati dello 0,3% e i prezzi di vendita sono rimasti sostanzialmente stabili. Le prospettive a breve sono favorevoli per tutte le variabili considerate.

Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto – La produzione è scesa dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione tendenziale è positiva (+3,1%). I consumi energetici sono diminuiti del 2,0%. Le vendite risultano in contrazione, sia sul mercato interno che sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dell’1,5% e i prezzi di vendita dei prodotti finiti dello 0,2%. Le previsioni a breve termine sono positive per tutte le variabili prese in considerazione, ad eccezione degli ordini dall’Italia e dai Paesi extra UE attesi in calo.

Tessile – L’attività produttiva è diminuita dello 0,6% congiunturale: la variazione tendenziale è invece positiva (+2,6%). I consumi energetici hanno registrato una contrazione del tutto analoga a quella della produzione. Le vendite sono in flessione, soprattutto sui mercati dei Paesi UE. I costi di acquisto delle materie prime e i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono in diminuzione, rispettivamente dello 0,9% e dello 0,6%. Le aspettative per i prossimi mesi sono favorevoli per la produzione; sono invece negative per la manodopera e gli ordini dall’interno e dall’estero.

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