Rolfi (Lega): Brescia città insicura, chi dovrebbe agire sordo agli appelli

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“Dai due pizzaioli assassinati da concorrenti pachistani, passando per il povero pensionato bresciano multato dal Comune perché chiedeva elemosina, fino ad arrivare all’aspirante profugo che spaccia droga di fronte a un oratorio. Questa è l’immagine che sta dando Brescia di se negli ultimi mesi al resto del Paese: una città ingrigita, in piena decadenza, insicura, dove l’ultimo arrivato può approfittare della solidarietà dei bresciani vendendo droga ai ragazzini, proprio mentre i genitori di questi ultimi gli pagano vitto e alloggio." Questo il duro bilancio del vice capogruppo leghista al Pirellone, Fabio Rolfi, sulla situazione sicurezza a Brescia.

“Servirebbe – prosegue Rolfi – un deciso cambio di passo. Occorre maggiore fermezza amministrativa, anche nella gestione dell’immigrazione. Fatti come questi generano disorientamento, oltre che giustificata indignazione. Purtroppo però, chi di dovere si è dimostrato sordo agli appelli della Lega, che aveva messo in guardia dal prendere sottogamba certi fenomeni. Continuando a pontificare accoglienza indiscriminata e ostentando mal celato menefreghismo sul tema della sicurezza – conclude il vice capogruppo leghista – episodi come questi si ripeteranno in continuazione.”

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1 COMMENT

  1. Da che pulpito… Intanto, Rolfi potrebbe adoperarsi affinché i milioni indebitamente incassati dai suoi amici della Lega come rimborsi elettorali siano restituiti. Tanto per restare in tema di fermezza amministrativa.

  2. Neanche i Cittadini Lombardi si sentono così tanto sicuri a vedere un politico della Regione Lombardia in galera. A chi siamo in mano ?

  3. Bossi accusa Maroni e Salvini di aver speso i soldi incamerati con la truffa dei rimborsi elettorali. Nemmeno la Lega é un posto sicuro !

  4. Quando si entra nel giro dell’italietta formatasi 150 anni fa nessuno si salva, ormai è matematico. Come è matematico chi ci rimette: la gente di tutta la penisola!

  5. Adesso siamo stufi: se quotidianamente interviene criticamente su tematiche locali di Brescia, Rolfi poteva benissimo restare ad occuparsene qui in città dove nel 2013 è stato eletto dal popolo come consigliere comunale nele file del suo partito insieme all’altra che pontifica ogni giorno sugli stessi temi, cioè la Bordonali. Entrambi invece si sono dimessi per catapultarsi in Regione Lombardia e, speriamo, non solo per i circa 7 mila euro al mese (!) di differenza tra una e l’altra presenza nelle Istituzioni. Chi dovrebbe agire a Brecsia, dall’opposizione, sono i suoi gregari Tacconi e Gallizioli.

  6. Concordo. Ma in Lega non vige libertà di opinione e nemmeno viene dato spazio a chi vuole fare. Tutto è accentrato ai pochi capetti che si sono imposti dispoticamente. E questa è storia…

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