I conti economici della sanità lombarda col segno più: sono infatti in pareggio o in attivo le 35 realtà della regione che comprendono Aziende ospedaliere, Aziende ospedaliere universitarie e Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Lo mostrano i dati emessi dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), rispetto alla situazione finanziaria del 2014. Altre regioni che, come la Lombardia hanno fatto bene, sono Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Puglia, Basilicata e Sicilia.
Rispetto alla situazione bresciana, come riporta il Bresciaoggi, gli Spedali Civili sono quelli che hanno prodotto il maggior volume, con 650 milioni e 628 mila euro, superando anche il Niguarda, (500 milioni e 214 mila i ricavi dell’azienda milanese. Buoni i ricavi anche per l’azienda di Desenzano e ricavi netti sono stati così ovviamente inferiori: 208 milioni e 845 mila per l’azienda di Desenzano e 118 milioni e 190 mila per la Mellini di Chiari. Come appare evidente la voce che fa «incassare» di più alle tre aziende è quella che va sotto il titolo di «entrate proprie», che riguardano ricoveri, prestazioni ambulatoriali, visite, esami: sono 500 milioni la Mellini di Chiari con rispettivamente 170 milioni e 905 mila e 250 mila quelli di Chiari.
A livello di spese, ricorda sempre il quotidiano, la voce più preponderante in tutte e tre è quella del personale: 286 milioni e 512 mila euro al Civile, a Desenzano a 121 milioni e 846 mila e a Chiari a 67 milioni e 572 mila. Altra spesa ingente per gli Spedali Civili la farmaceutica e quella agli emoderivati (113 milioni e 628 mila), mentre per Desenzano e Chiari è la casella dei «servizi non sanitari», rispettivamente 29 milioni e 578 mila e 18 milioni e 173 mila.
bene, peccato i recenti scandali
ormai si paga tutto… altro che sanità garantita