Sindacalisti Snals indagati per pensioni gonfiate: sequestri per 700mila euro

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Funzionari del Miur, insegnanti e dirigenti del sindacato scuola Snals, che nel corso dell’ultimo anno di assunzione sono stati distaccati nelle sedi sindacali, si erano assicurati una pensione “extralarge” utilizzando un trucchetto tutt’altro che legale. Gonfiando le proprie retribuzioni dai 2 ai 4mila, somme che per altro non venivano mai corrisposte, la loro maturazione ai fini pensionistici aumentava.

A sollevare il caso la giornalista bresciana de Le Iene, Nadia Toffa nel settembre del 2014. Le fiamme gialle di Brescia sono riuscite a scoprire il meccanismo e ciò ha permesso di sequestrare preventivamente denaro e immobili appartenenti ai sette indagati per un controvalore di oltre 700mila euro. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di truffa aggravata ai danno dello Stato e appropriazione indebita aggravata.

 

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1 COMMENT

  1. beh…fregando le pensioni agli altri è facile fare i sindacalisti. questi non dovrebbero più nemmeno avere una pensione per quanto mi riguarda

  2. …com’era quella proposta del sindacalista che invitava ad accogliere in casa propria un ” profugo-clandestino ” ..???? …hahahaha , grazie alla leggina italo demenziale treu questi si fanno già le stra pensioni d’oro , ora si scopre che le rubano pure ! avanti popolo alla riscossa…i primi a cantare , i primi a magnare !

  3. Per come si sono sempre comportati in difesa dei lavoratori della scuola, questa losca vicenda ci può anche stare. P.S. Snals=sindacato della componente moderata e conservatrice della scuola!

  4. Era il Sig. Galletti, Cgil, che naturalmente a casa sua non ne avrà neanche uno! Anche i sindacalisti, come i preti, buoni solo a predicare (male) ma quanto a dare l’esempio, che Dio ce ne scampi….

  5. Ci risiamo coi soliti pseudofascisti che cercano di fare di tutta un’erba un fascio senza capirci una mazza di sindacato. E’ risaputo che a scuola non sono mai stati delle gran cime, un po’ come quei sindacalisti che hanno preferito questa professione piuttosto che fare il duro lavoro deell’insegnante.

  6. Diciamo che i sindacati (tutti) ne hanno approfittato nel pubblico: chi lavorava nel pubblico poteva distaccarsi pagato dallo stato e quindi noi cittadini pagavamo gente che non lavorava per il comune, o la provincia, o scuola, ecc. ma lavoravano per il sindacato pagati dallo stato. E già qui c’era una grossa disparità sempre pagata da pantalone. La carriera del sindacalista era riconosciuta nel pubblico, quindi alè, tutti a fare i sindacalisti e chi se ne frega del resto.

  7. ho avuto mio malgrado un bell’esempio di sindacalista , chissà perchè o il lunedì o il venerdì , se non entrambi , era sempre in ” permesso sindacale ” …io a farmi il cu…o al lavoro…lui ? …in camper !! il più grande lazzarone che cianciava e basta , solo per farsi i straca…zi suoi e basta !

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