Rolfi contro il velo integrale su Facebook. Quasi 10mila le condivisioni

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“Questa foto è stata scattata qualche giorno fa presso un ospedale bresciano. Far rispettare il divieto di circolare in luogo pubblico a volto coperto, anche all’interno dello strutture sanitarie regionali. Porterò il tema in regione. Se a qualcuno non va bene, può sempre tornare a partorire al proprio paese”.

A dirlo è stato ieri, sul suo profilo Facebook, il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rolfi. L’esponente del Carroccio ha pubblicato l’immagine di una donna con il velo integrale che teneva in braccio una neonata e si è detto pronto a portare il caso al Pirellone. Il post ha raccolto centinaia di commenti e quasi 10mila condivisioni (9.600 per l’esattezza).

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18 Commenti

  1. Legge 8 agosto 1977 n.533: in Italia, di fatto, il divieto esiste già e riguarda sia il burqua che il niqab, cioè quell’abbigliamento che consente (come nella foto) solo di vedere gli occhi della persona. Ed infatti, Rolfi parla solo di “far rispettare” quanto già previsto anche all’interno di un ospedale che è appunto luogo pubblico. Il tutto, con benedizione della Regione Lombradia (!?). In conclusione: ovvioma rolfiano, cioè ennesima sparata leghista in salsa demagogica con ciliegina propagandistica.

  2. ma se la legge c’è e l’imam Al Fan O non l afa applicare, se i magistrati perseguono le oggettive invece che i terroristi forse è bene che almeno la regione cerchi di tutelarci. Non vuoi curarti da noi perché devi rimuovere il velo integrale (NON PREVISTO DA NESSUNA SCRITTURA CORANICA)…. beh ragazza mia… vola a casa tua per farti curare!

  3. Le leggi sono molte, per esempio ve ne sono di piuttosto precise circa il finanziamento ai partiti e ai bilanci degli stessi; stupisce che il Sig. Rolfi non dimostri altrettanto zelo nel pretenderne il rispetto da parte dei suoi sodali di partito.

  4. L’odio feroce e gratuito di questo sig.Rolfi e della lega alimenta il terrorismo. Che male fa una mamma se porta il velo? Come si vestivano le nostre nonne? Tutte di nero e pure con il velo non appena prendevano marito. Questo rifiuto violento delle tradizioni innoque di chi ha culture diverse dalle nostre da parte di questi deliranti politici rappresenta un grosso favore alla propaganda del terrore L’IS ringrazia.

  5. Bene , prova ad andare a casa loro con tua moglie , e prova a non farle mettere il velo e vediamo se ti danno la tua stessa risposta democratica …. L'integrazione non può essere a senso unico , questi signori devono fare la piega non venir qui ad imporre le loro leggi …

  6. ..tradizioni INNOCUE….si scrive così. Poi anche tagliare le teste è tradizione in quei luoghi.
    Per il fatto in specie la beduina deve girare con il viso riconoscibile (in casa sua può fare quello che vuole)….ci provi a girare così a Parigi e a Bruxelles in questi giorni!

  7. Come vestivano le nostre nonne? Così ma moltissimi anni fa. Poi ci siamo evoluti. Perchè loro non si evolvono? Se dobbiamo vivere in un mondo globalizzato, per la sicurezza di tutti, dobbiamo essere riconoscibili, non ce ne sono di storie!

  8. Avrei una domanda da porre a Rolfi, alla Redazione e a tutti i commentatori. Nella foto vediamo una donna col velo che tiene in braccio un neonato, ma nel letto si nota la probabile presenza di una persona, quindi la donna in primo piano potrebbe essere semplicemente una parente o amica della puerpera. In tal caso la neo-mamma potrebbe essere del tutto riconoscibile, mentre l’ospite potrebbe essere stata identificata all’ingresso e successivamente fatta liberamente entrare nella struttura ospedaliera.
    Infine la signora è immortalata mentre sta seduta in un ambiente circoscritto che, se non può essere considerato “abitazione privata” può essere comunque paragonato ad un luogo privato visto che le stanze destinate alle degenti non sono aperte indistintamente a tutti ma solo a chi vuol fare loro visita (oltre che al personale dell’ospedale naturalmente). Insomma risulta difficile, da una semplice fotografia capire il reale stato dei fatti perciò mi chiedo e Vi chiedo che senso ha scatenare un dibattito su una situazione come questa che è del tutto opinabile da chiunque in qualsiasi momento? Non sarebbe meglio concentrarsi su questioni che comprovano un reale stato di rischio o di pericolo e non su situazioni che lasciano aperti molti, anzi troppi dubbi?
    Se poi vogliamo parlare dell’uso del velo integrale, forse è meglio aprire un serio dibattito per verificare se ci sono situazioni in cui il suo uso è inopportuno e, al contrario quando questo può essere consentito. In questo modo si dimostrerebbe di voler affrontare la questione con senso di responsabilità e senza volere utilizzare a tutti i costi la pancia delle persone maggiormente suscettibili.
    In ogni caso, consentitemi a questo punto una stupida battuta: questo bambino crescendo non avrà paura dell’uomo nero.

  9. Noto un sacco di gente strabica per non dire quello che si meriterebbero. Fanno confusione tra velo portato in testa (e non c’è niente di male) con la copertura totale del volto tipo burqua. Evitate almeno di dire cavolate. Comunque La legge esiste come un nostro lettore ha già scritto, non si capisce perchè non venga fatta rispettare.

  10. “E’ vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo
    atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo
    pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. E’ in ogni
    caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si
    svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di
    carattere sportivo che tale uso comportino.
    Il contravventore e’ punito con l’arresto da sei a dodici mesi e
    con l’ammenda da lire centocinquantamila a lire quattrocentomila.
    Per la contravvenzione di cui al presente articolo e’ facoltativo
    l’arres to in flagranza”
    Questo è il testo della legge e, da un’analisi superficiale, mi sembra di capire che il divieto valga solo in caso di assenza di un giustificato motivo; la domanda sorge spontanea: la fede è un giustificato motivo?

  11. La cosa è molto semplice-
    Se vai in un paese estero , DEVI rispettare le sue regole – Non puoi imporre le tue regole a chi ti ospita – ti dà assistenza ospedaliera GRATUITA – si priva anche della sua libertà .
    I nostri migranti , quando andavano in Germania – Svizzera – Belgio ecc – dovevano dimostrare in primis di avere un lavoro – seguito dal RISPETTO delle regole… diversamente tornavano a casa !
    Questi signori fanno il loro sporco comodo e non ti puoi permettere di riprenderli .

    A casa chi non si adegua !!!!!!!!!!!!

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