Marc Chagall e Dario Fo insieme al museo Santa Giulia: fino al 15 febbraio

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Da oggi, 20 novembre, al 15 febbraio Marc Chagall sarà al centro di una mostra al Museo di Santa Giulia. Un progetto assolutamente originale che corre sul binario di due personalità senza alcun dubbio uniche, affascinanti, spiazzanti. Il grande artista con i suoi capolavori degli anni russi, arricchiti da un racconto d’eccezione, come può essere solo l’omaggio di un premio Nobel come Dario Fo.

Da un lato Marc Chagall, pittore lirico e surreale protagonista dell’arte del XX secolo, dall’altro Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, commediografo, scrittore, ma anche pittore innamorato di Chagall. Cui Fo si sente particolarmente vicino, per il gusto del fantastico, del paradossale, del surreale e dell’impossibile.

Il dialogo si concretizza in due esposizioni distinte, poste in stretta relazione tra loro: nella prima sono esposte le opere di Marc Chagall raccontate dall’artista stesso attraverso una serie di stralci tratti dalla sua autobiografia Ma Vie, scritta tra il 1921 e il 1922; nella seconda Dario Fo racconta le opere di Chagall attraverso i sui testi, illustrati da preziosi disegni e dipinti, creati appositamente in occasione dell’esposizione a Brescia.

La mostra Marc Chagall. Opere russe 1907-1924, organizzata da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo e la partecipazione di Giunti Arte Mostre e Musei, con la curatela di Eugenia Petrova, direttrice del Museo di Stato Russo, si sviluppa seguendo il percorso del pittore dalla sua formazione sino ai primi anni della maturità, immediatamente precedenti la diaspora a Parigi.

La mostra propone 33 opere, 17 dipinti e 16 disegni oltre a due taccuini – con disegni e poesie recentemente ritrovati ed esposti per la prima volta al pubblico – che vanno dal 1907 al 1924: viene indagato il periodo durante il quale Chagall da Vitebsk, paese di nascita e vero protagonista delle prime opere, si trasferisce prima a San Pietroburgo, dove studia presso l’Accademia Russa di Belle Arti, e poi a Parigi, dove viene in contatto con la comunità di artisti di Montparnasse e dove si trasferirà definitivamente con la moglie Ida a partire dal 1924.

Il pubblico potrà ammirare alcuni dei più importanti capolavori di Marc Chagall, opere di fondamentale importanza per capire il percorso artistico del maestro russo, come la veduta dalla finestra a Vitebsk del 1908, Gli Amanti in blu del 1914, la Passeggiata del 1917-1918, l’Ebreo in rosa del 1915 e molti altri.

Accanto alla mostra di Chagall, i visitatori hanno l’occasione di vivere un altro evento unico appositamente progettato e realizzato per l’occasione. Il Premio Nobel Dario Fo ha realizzato ben 20 dipinti accompagnati da 15 bozzetti preparatori e da un racconto sulla vita e l’opera di March Chagall. Un straordinario omaggio, pittorico e narrativo, a Marc Chagall che sarà celebrato anche da un’unica lezione spettacolo che si terrà il 16 gennaio 2016 presso il Teatro Grande di Brescia.

Nell’occasione la casa editrice GAMM Giunti pubblica due volumi catalogo, ciascuno comprendente tutte le opere esposte e testi di March Chagall, Eugenia Petrova, Dario Fo.

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1 COMMENT

  1. finalmente qualcosa di buono a brescia. non mi interessa nulla se è appena stata a milano, io non l’ho vista e la vedrò molto volentieri

  2. Tutti in fila per vedere i 17 dipinti più 16 disegni: mostra davvero storica ed indimenticabile. Quella conclusasi in febbraio a Milano, e sempre su Chagall, esponeva invece 200 dipinti. Ah, ma in più c’è Dario Fo che si esibisce come pittore: mostra due volte indimenticabile…

  3. Uno dei tanti dogmi del marketing recita: “la qualità del servizio o del prodotto non è mai quella che credete di offrire, ma sempre e solo quella percepita dal cliente”. Quindi, calma e gesso: ci risentiamo il 16 febbraio del 2016, a mostra conclusa.

  4. a dire il vero la qualità della mostra si giudica dai contenuti artistico scientifici non dalla percezione di utenti per lo più non adeguatamente formati. La sua citazione è sbagliata per l’esattezza non è la qualità ma la percezione della qualità, che sono cose distinte. Quindi lei attenda i numeri e le opinioni dei signori che di arte ne sanno come io di astrofisica, io giudicherò la mostra dai contenuti senza dover aspettare la fine della mostra. PS io non capisco nulla di fisica ecc, ma non per questo giudico la qualità del lavoro del CERN, perché so che la qualità che producono non dipende da come io la percepisco…. Lei ha strani concetti di qualità… Forse il marketing non è esattamente lo strumento da utilizzare nel fare questa valutazione.

  5. Ora paragoniamo la passionaria e compagni agli scienziati del CERN?. Perché vuol sminuire l’assessora? Non è solo di fisica che lei non capisce. O no?

  6. Visto ciò che scrive, cioè che la qualità che si percepisce è quella che si percepisce, non quella che si percepisce, le suggerisco di provarci a un’altra ora. Alle 4.59, veda di dormire, o, quantomeno, di non rendere pubblici i suoi pensieri del momento.

  7. In buona sostanza, Chagall è usato per “tirare la volata”, come gregario di Dario Fo. Grande operazione culturale, indubbiamente. O no?.

  8. Ricordate da cosa viene la parola marketing ? Da to market, stare sul mercato. E mi scuso per la battuta di ieri, che spiego. E’ ovvio che i contenuti artistico scientifici di una mostra in cui si espongono dei dipinti sono definiti dalla storia dell’arte, non da chi e quanti vanno o non vanno alla mostra. E qui c’è davvero poco da discutere. Il successo di una mostra (questo è invece il prodotto o servizio di cui parlavo), che ormai di questi tempi è chiamata tristemente “evento”, lo decretano invece, ahimè, quanti vanno a vederla e quindi a come si è venduto il prodotto e, per le esangui casse comunali, a quanto si è guadagnato. La Signora Castelletti ed il nuovo top manager del settore museale, cioè Luigi Di Corato, non si preoccupano tanto di fare cultura o di “omaggiare Chagall” con l’aiuto di dario Fo, ma del ritorno economico del piano di marketing. Loro sono quelli che aspettano con ansia il 16 febbraio del 2016 perchè, per motivazioni diverse, devono…stare sul mercato. Così è, se vi pare, direbbe Pirandello.

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