Qualità dell’aria, cittadini preoccupati: Brescia la peggiore d’Italia per Pm2,5

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Il Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico, insieme al gruppo dei Cittadini per il riciclaggio – da sempre attenti alla qualità dell’ambiente bresciano e alle fonti di inquinamento che lo riguardano – esprime in un comunicato tutta la propria preoccupazione sulla qualità dell’aria respirata dai bresciani, risultata maglia nera nel 2013 per quanto riguarda la concentrazione di polveri ultrasottili, Pm2,5, con 31 ug/m3 contro i 18 della media nazionale.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

E’ stato recentemente pubblicato da parte del Ministero dell’Ambiente a cura di Ispra l’Annuario dei dati ambientali 2014 – 2015, che al capitolo 21, tratta il tema Ambiente e benessere.

Ebbene, viene qui riportata un’elaborazione dei dati rilevati dalle rispettive Arpa nell’aria delle principali città italiane nel 2013, relativi alle PM2,5, le polveri ultrafini più pericolose delle PM10, perché capaci di attraversare gli alveoli polmonari e che dunque rappresentano quello smog classificato dalla Iarc dell’Oms, cancerogeno certo per l’uomo. Ecco di seguito i dati pubblicati dall’Ispra.

Come si vede, Brescia “gode” del primato assoluto come città con l’aria più inquinata, con una media annua nel 2013 di 31 μg/m3 di PM2,5, rispetto alla media nazionale di 18, quasi il doppio. Un livello ben più alto del valore obiettivo per le PM2,5 fissato dalla normativa italiana in 25 μg/m3, ma tre volte più elevato del “ valore soglia per la protezione della salute di 10 μg/m3, suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità” (Ispra, p. 19). E’la stessa Oms che pochi mesi fa ha pubblicato un rapporto shock in cui si valuta che a causa dell’inquinamento atmosferico per l’Italia il numero di morti prematuri l’anno nel 2010 è risultato di 32.447 e che per questi decessi l’Italia spende 97miliardi di dollari l’anno, il 4,7% del Pil.

Tutti ricordano a Brescia la martellante propaganda di Asm, ora A2A, per cui “l’inceneritore pulisce l’aria”, in quanto sostituisce le caldaie private ben più inquinanti. Ebbene, avendo l’inceneritore più grande d’Italia dovremmo avere l’aria più pulita d’Italia. Invece sembra vero l’opposto: cioè che abbiamo l’aria più inquinata d’Italia proprio perché abbiamo l’inceneritore più grande d’Italia, perfino più inquinata di quella di Milano, che, pur avendo un traffico molto superiore, ha un inceneritore molto più piccolo e con sistemi di depurazione dei fumi più efficienti.

Tutti ricordano quando il neo Assessore all’Ambiente si appiccicò la medaglia al petto per aver ottenuto un abbassamento del numero dei giorni di supero per le PM10 nel 2013 ed ancor più nel 2014. Qualcuno gli fece notare che quei due anni furono eccezionalmente più piovosi in particolare in periodo invernale e che forse il merito era di Giove pluvio, non di minori emissioni.

Effettivamente nel 2013 i giorni di supero scesero rispetto al 2012 da 94 a 70 al Broletto e da 104 a 81 al Sereno. Ma non perché diminuirono le emissioni, tanto è vero che, nonostante questo apparente “miglioramento”, come certifica l’Ispra nel 2013 siamo stati la maglia nera d’Italia.

A Brescia manca una vera centralina da traffico come prevede la normativa nazionale. L’Arpa considera erroneamente da traffico la centralina del Broletto che rileva sempre valori inferiori a quella di fondo del Villaggio Sereno. Da anni lo denunciamo. Sembrava che venissero aggiunte due nuove centraline, in particolare che diventasse fissa quella sperimentale di San Polo, come aveva promesso la Direzione dell’Arpa nel giugno scorso. Stiamo ancora aspettando. E l’Arpa dovrebbe anche spiegare perché le attuali centraline troppo spesso non funzionano, magari nei giorni critici.

Com’è noto, ad oggi 27 novembre, per le PM10 siamo già abbondantemente oltre i limiti per la tutela della salute umana. Sarebbe utile informare in tempo reale la popolazione sullo stato dell’aria con dei cartelloni elettronici, collocati in luoghi di grande frequentazione che aggiornino sia sui livelli di PM10 sia sui giorni di supero accumulati. E anche sul sito del Comune, il link “qualità dell’aria” andrebbe messo sulla home page (come lo era con le precedenti amministrazioni) e non “occultato” da un intricato percorso fatto di ben 7 passaggi.

 

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1 COMMENT

  1. Il vero problema è che non commenta Del Bono, ma neanche Rolfi e Paroli che di questi dati sono altrettanto responsabili, visto e considerato che nel 2013 erano anche loro al governo della città. Questi dati sulle PM2,5 stanno a dimostrare la trasversalità del sistema politico bresciano laddove cambiano le maggioranze, ma le stesse scelte di “protezione economica” negativamente ricadono sull’ambiente e la salute delle cittadine bresciane e dei bresciani

  2. Fino a quando il cittadino medio continuerà ad essere indifferente (basta partecipare ad un semplice banchetto o volantinaggio per vedere quanti babbei passano oltre farfugliando “non mi interessa” o “non ho tempo” o “tanto sono tutti uguali”), a non votare o continuerà a premiare i soliti partiti che si spartiscono la torta, è assolutamente giusto che paghi le conseguenze del suo atteggiamento, cancro compreso. Dispiace per i pochi che si impegnano.

  3. Eh ma secondo qualcuno non è vero niente e non ne risentiamo sul cibo, tutto bio, tutto salutare, gli allevamenti a bs il migliore del mondo…

  4. Tu, fenomeno, non sai argomentare senza insultare il prossimo? In sostanza sei così cialtrone da augurare il cancro al prossimo.

  5. Non ho postato la mail a cui fa riferimento, ma mi pare di capire che il “brutto male” era un termine generico per far capire l’importanza di lottare tutte e tutti insieme per una qualità ambientale che si commisuri con il diritto alla salute e quindi alla vita. Più pericoloso,rimane comunque l’indifferenza della maggioranza silenziosa che diventa correa di una situazione che può diventare drammatica individualmente o in un contesto familiare; per questo è giusto riflettere sulle responsabilità che non sono solo della politica, ma riguardano anche le nostre indifferenze su argomenti delicati e pericolosi come questo.

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