Ghirardini conosceva l’effetto delle esche di cianuro: mai avrebbe scelto di morire in modo così doloroso. E inoltre non aveva motivo di togliersi la vita. Ne sono certi i famigliari dell’operaio della Bozzoli che, scomparso pochi giorni dopo il suo titolare, è stato trovato senza vita a Ponte di legno. Nel corpo aveva una capsula di cianuro e un’altra aperta è stata ritrovata al suo fianco.
«Era un cacciatore, aveva i fucili, avrebbe scelto una morte meno dolosa e veloce di una bacca avvelenata», spiega al Giornale di Brescia l’ amico di famiglia Roberto Stefana.
Intanto continuano le indagini sui quattro fazzoletti disposti l’uno accanto all’altro e il pacchetto di sigarette fumate solitamente da Ghirardini. I fogli verranno infatti sottoposti a luce ultravioletta per verificare se Ghirardini o qualcun altro abbia lasciato un messaggio.
passato troppo tempo, ormai le indagini sono in un vicolo cieco