Metro, Legambiente contro la Loggia: c’è ancora molta strada da fare

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“Metro, c’è ancora molta strada da fare”. A dirlo, con una nota, è il responsabile regionale Trasporti di Legambiente Dario Balotta, che critica l’entusiasmo della Loggia sulla crescita dei passeggeri trasportati nel 2015 e l’eccessivo costo del metrobus.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

Per raggiungere i benefici attesi dal Metrobus c’è ancora molta strada da fare. Sono infatti modesti i risultati resi noti dal Comune e da Brescia Mobilità relativi al traffico di autobus e metro del 2015 che sarebbe aumentato di 2,3 milioni di passeggeri passando da 48,7 milioni del 2014 a 51milioni del 2015 (+4,7%) in presenza di un rilevante incremento delle corse e delle frequenze di bus e metro. Se si considera che il traffico extraurbano che fa capo a Brescia nel 2015 ha perso quasi un milione di passeggeri (7%) e che i questi passeggeri sono stati costretti ad usare i mezzi urbani da una integrazione tariffaria forzosa, non c’è da essere soddisfatti di questi dati.

A tre anni dall’apertura del Metrobus la spesa pro capite per abitante è triplicata toccando la considerevole somma di 336 euro/abitante contro i 34 euro per abitante della provincia oppure contro i 129 euro ad abitante di Bergamo. Il traffico dei trasporti pubblici va almeno raddoppiato visto che le risorse per esso spese sono quadruplicate dall’apertura del Metrobus. Ciò è ancor più necessario se si considera che con gli introiti da tariffa la metro leggera copre solo il 7% dei costi, il restante 93% è coperto con risorse pubbliche (la media italiana è invece del 35%). L’obiettivo deve essere quello di raggiungere i volumi di traffico del Metrobus di Lille (paragonabile a quello di Brescia per lunghezza e caratteristiche omogenee) che sviluppa 58 milioni di passeggeri anno contro i 15 milioni di Brescia. Da notare che la struttura di Lille è costata tre volte meno di quella della città della leonessa.

C’è da rimboccarsi tutti le maniche per rilanciare il ruolo del Metrobus e ridurne gli alti costi di esercizio. Appaiono come non più differibili interventi come il completamento dei parcheggi di corrispondenza e delle piste ciclabili o come l’ampliamento delle aree pedonali. In particolare va colta l’occasione della revisione del PGT con lo scopo di rilocalizzare nuove unità abitative ed uffici senza modificare le volumetrie cittadine sull’asta del Metrobus potenziandone le funzioni attrattive con attività di social housing. Un modo questo per prendere atto che la costosa infrastruttura è sicuramente sovradimensionata rispetto al numero di abitanti di Brescia e del suo hinterland. Ambienti urbani di qualità, capaci di competere con la periferia, sviluppo del trasporto sostenibile che migliori la qualità dell’aria e la riduzione della congestione del traffico cittadino fanno parte delle azioni indispensabili per rilanciare la vivibilità e lo sviluppo della città.

Dario Balotta responsabile Trasporti Legambiente della Lombardia

 

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1 COMMENT

  1. “La costosa infrastruttura (tre volte meno è costata la omologa di Lille) è sicuramente sovradimensionata rispetto al numero di abitanti di Brescia e del suo hinterland” dice oggi Legambiente. Bella questa, lo si sapeva da sempre. Eppure si è speso un miliardo di euro senza che nessuno, in pratica, battesse ciglio. E oggi si pretende che ogni scelta e decisione pubblica e pure privata ruoti attorno a tale inutile infrastruttura per receuperarne i costi mostruosi diretti ed indiretti: dalla gestione alla manutenzione sino ad arrivare ai debiti finanziari che vincoleranno per altri per vent’anni i bilanci comunali. Tutti tacciono e nessuno ha pagato per questa scelleratezza pubblica. E Fermi, l’ideatore e artefice del tutto, è lì tranquillo al suo posto di Presidente di Brescia Metro (persino dopo le sue intercettazioni rese pubbliche del caso Incalza-Perotti) e ogni tanto si sente solo per qualche tettoia o qualche infiltrazione d’acqua nella metropolitana. E il miliardo di euro ? E i costi di gestione ? E i mutui “capestro” accesi con la Cassa Depositi e Prestiti ?

  2. questa operazione (che ha nomi e cognomi noti a tutti …. ) soffoca la città. La verità è sempre stata negata, ma la indicò il prof. Bernardo Secchi, invece che la metropolitana un serie di tranvie in sede protetta sarebbe costata meno del 50% del costo metropolitana, avrebbe raggiunto un più ampio bacino di utenti ed aiutato a riqualificare ampie zone della città. Ma qualcuno…., con il sostegno dell’allora sindaco Martinazzoli (grande politico con una visione che ora ci stritola di debiti) cassò l’idea, ridicolizzandola. Ora a cose fatte, ed ad affarucci fatti…, viene fuori la verità. La metropolitana è stato il sogno degno del miglior provincialismo miope (c’è anche un provincialismo positivo ma non è il nostro caso) e l’occasione di GRANDI AFFARI per qualcuno…..

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