Da Brescia la Cgil lancia la carta dei diritti universali del lavoro

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Il sindacato si rimette in gioco e lo fa promuovendo una serie di assemblee in tutti i luoghi di lavoro ma anche e soprattutto presentando la “Carta dei diritti universali del lavoro” annunciata questa mattina dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ospite della Camera di Commercio di Brescia. La carta sarà di fatto il nuovo statuto per i lavoratori del futuro.

Una carta uscita da una consultazione straordinaria degli iscritti al sindacato “che per la prima volta nella storia della Cgil si sono riuniti per discutere la direzione politica e strategica della confederazione”. Un’apertura verso i cambiamenti subiti in questi anni dal mondo del lavoro che impongono “anche a noi di cambiare”, ha ammesso la Camusso.

La carta contiene una serie di diritti che la Cgil considera universali, a partire dalla maternità, ma anche al diritto alla sicurezza ed ad essere informati sulle proprie condizioni di lavoro, diritto alla formazione, a non essere discriminati e alla riservatezza.

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1 COMMENT

  1. Meno male che la CGIL comunque perde iscritti dei lavoratori in maniera deteriorante! Ormai gli iscritti alla cgil sono solo gli extracomunitari! Finalmente arroganza e potere incomincia a scricchiolare!

  2. Dopo aver svenduto i diritti dei lavoratori (italiani) senza che il sindacato muovesse foglia, la sinistra e la cgil continuano a raccontare balle e a distribuire favole ai pochi lavoratori italiani che ancora gli credono e soprattutto ai nuovi sfruttati (che hanno tolto il lavoro agli italiani) che sono gli extracomunitari, nuova fucina di tessere per la cgil. E così continuerà ad autoreferenziarsi…

  3. la cgil de smetterla di diferdere i beduini e i lazzaroni e cacciare quella buona a nulla di camusso che ci ha venduto come giuda io come iscritto nn mi dimentico del famoso numero magico 40 faccia di c…o,dimostrino che anno le palle!!!!!!!!!!!!!!

  4. vedrete che ridere quando ci sarà solo un sindacato governativo: voi morti di fame, precari, operai e impiegati (cioè tutti) che fate gli spiritosi sulla CGIL!!

  5. Certo, accontentiamoci sempre del peggio, cioè un sindacato autoreferenziato che non tutela chi ha bisogno di tutele e che vive di contributi statali e di tessere di categorie che ancora non conoscono che fine fanno i loro soldi (extracomunitari). A proposito: mi sapete spiegare come mai molti dirigenti e sindacalisti cgil hanno una marea di buoni pasto della Coop da spendere, tanto che le stesse coop hanno problemi perchè i veri clienti, quelli che pagano, sono sempre meno? Via questi sindacati e finalmente formiamo confederazioni che affrontano i problemi di tutti i lavoratori… Questi sono veri sindacati, non ste schifezze qua….

  6. Ma che c…o dici? Solo perchè uno vuole un sindacato che tuteli i più deboli, allora è un sindacato fascista? Ammettiamo che quello di oggi è una lobby che tutela solo chi è già tutelato, si autoreferenzia, è spesso il rifugio di gente che non ha voglia di lavorare e che preferisce fare il funzionario sindacale perchè è più comodo, ha il telefonino gratis di ultima generazione (che la confederazione provvede diligentemente a sostituire ogni anno perchè altrimenti è troppo vecchio), buoni della coop per fare la spesa, rimborsi vari, che in azienda di scordi, in più ti senti “importante” anche se non hai uno straccio di diploma perchè la “racconti” ai lavoratori come meglio credi e loro dipendono da te…. Dai, sii coerente e ammettile certe cose che non vanno e che va riformato il sindacato. Troppo fucina di privilegi e troppo poco strumento di lotta di tutti i lavoratori e di chi un lavoro non l’ha!

  7. Camusso: che ne pensi del reddito di cittadinanza per chi non ha un lavoro?
    Che ne pensi di riformare la cassa integrazione e la Naspi, facendo un unico istituto per tutti i lavoratori, anche quelli autonomi?
    Che ne pensi di introdurre le stesse norme del privato nel pubblico, compresa la sanità, uniformando tutti i contratti in tema di licenziamento, con gli ammortizzatori sociali di cui sopra?
    Che ne pensi di riformare il sistema pensionistico per favorire le nuove generazioni ed eliminare tutta la sterminata galassia dei privilegi, non solo dei politici, sindacati, e pensioni d’oro, ma anche di chi, in passato avete tutelato, cioè di tutti quei lavoratori andati in pensione con il retributivo, indipendentemente dai contributi versati, e metterli a contributivo con un minimo vitale e fissare un tetto massimo, per esempio Euro 2.000,00 netti per tutti (dall’operaio al presidente della Repubblica)?
    Che ne pensi di rendere trasparente la gestione dei sindacati con indicazione analitica di come vengono spesi i soldi dei tesserati e i contributi pubblici?
    Avanti con le riforme, allora. Per un’Italia più giusta e più moderna…

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