Era già successo a dicembre quando la Polfer aveva rimosso le coperte di quattro clochard, tre italiani e uno straniero, abbandonate nei pressi della stazione, ed è successo altre due volte questa settimana. L’ultimo episodio mercoledì quando gli agenti hanno trovato appena fuori dalla stazione altre coperte e sacchi a pelo che i senzatetto che lasciano lì durante il giorno per poi tornare a prenderli per la notte.
A richiamare l’attenzione sulla vicenda sono (ancora) i Good Guys, un gruppo di volontari che presta assistenza ai clochard che vivono nella nostra città, che raccontano: “L’eliminazione delle coperte dei clochard prosegue. Ci rinunciamo, possono nascondere bombe nel sacco della coperta e danneggiano l’immagine della città”, canzonano i volontari. Da parte sua la Polfer risponde che sta solo eseguendo gli ordini del ministero in fatto di sicurezza pubblica e decoro.
I volontari hanno ricordato però che durante un incontro tra Loggia e Trenord sul tema dei clochard era stato proposto di mettere a disposizione dei senzatetto due stanzette dismesse nei pressi del binario uno per permettere loro di conservare le coperte “ma non se ne è fatto nulla”.
Eh vai! È così che si combatte il terrorismo internazionale!
Ripulire dell’immondizia nella stazione è un bene fondamentale di una società civile. Ma vogliamo tornare alle malattie degli anni ’50?
“Good guys”, invece di “canzonare” potreste fare così: alla mattina passa uno di voi a prendere le coperte, le conservate dove vi pare e alla sera uno di voi le riporta ai “clochard”. Tutto sarebbe risolto.
Ci mancava il pragmatico ottuso.
Hai in parte ragione, quando dici che sono pragmatico: faccio il volontario senza “canzonare” nessuno e in un caso come questo semplicemente la risolverei così come ho consigliato di fare ai “good guys”. In attesa che i meno pragmatici trovino le soluzioni auspicabili, si fanno quei piccoli passi che sono realisticamente applicabili. Tu che sei “acuto”, invece, cosa proponi?